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martedì 25 luglio 2017

Fatti curare dal dolore

Il dolore può spezzarti in due. Letteralmente, in due. Tra un prima e un dopo, tra il bene e il male, tra speranza e disperazione.
E può farlo perché è netto, candido e forte come la verità.
La gioia no, quella non la avvertiamo mai come un uragano. Non deve buttar giù la porta, gliela lasciamo sempre aperta. Entra e esce come se fosse casa sua e noi ci facciamo l’abitudine. E’ gradita, lei.
Il dolore no, non ci trova ospitali. Il dolore è altro, altro da noi, altro dalla vita, altro da casa nostra. E’ solo una terribile calamità.
Come tutte le terribili calamità ci coglie sprovveduti. Sprovveduti ma dannatamente attenti a condannarlo. La gioia no, quella può arrivare come e quando vuole, è libera di fare quello che le pare. Non le facciamo complimenti, non le prepariamo il caffè con i biscotti, talvolta neanche le sorridiamo. Quasi fosse la cosa più naturale del mondo, l’aria impalpabile che respiriamo, l’unica possibile compagna.
Che banalità, penserete. Quale essere umano vorrebbe soffrire invece di essere lieto? Oh, nessuno, ci arrivo anch’io agevolmente. Concepisco meno, se mai, che la gioia non abbia un posto d’onore. Alla fine sembra quasi che all’indifferenza, alla superficialità, all’ingratitudine, possa porre rimedio solo il dolore. Il dolore che si prende cura di farti notare quanto è strepitosa e fantastica, la gioia. Il dolore che ti riporta a te e a quei piccoli e grandi momenti di cui la vita è zeppa. Quelli che lasci scorrere con disinvolto distacco.

Il dolore può spezzarti in due ma può diventare medicina. Amara, magari, ma efficace. Non dà nulla per scontato, lui. E impari che infatti nulla lo è.