Così
benefiche e liberatorie, talvolta. Se appestano l’aria sono le migliori,
dobbiamo ammetterlo, perché testimoniano quale gas repellente stesse esplodendo
dentro di noi. L’argomento nauseabondo ha buone ragioni. Chi mi conosce sarà
andato con il pensiero alle supposte d’autore, amabili quanto feroci frecciate
di ironia e stile. Chi invece si appresta ora a scoprire quale estro mi conduca
sulle maleodoranti via del peto non dovrà scomodare troppi ragionamenti, è
tutto molto intuitivo…
Qualche
volta, con classe e nonchalance, la flatulenza ci sta. Diamine, pure Dante
Alighieri citava chi aveva del cul fatto trombetta!
Ma
ci sta soprattutto se fa il verso, più o meno sonoramente, alle corbellerie di
chi ci sta accanto o di fronte. A mo’ di pernacchio di De Filippo o di pernacchia
di Totò, insomma. E vi è da dire che, proprio in questi casi, più fete più la
scoreggia rinfranca chi sfiata dal posteriore e zittisce il cretino che dava malamente
fiato alla bocca.
Non
scandalizzatevi, suvvia. Non invito alla maleducazione, comprendo che è sconveniente
fare vento in pubblico (benché il proverbio popolare saggiamente rammenti che
tromba di culo è sanità di corpo e alla natura, accidenti, non si dovrebbero
porre troppi freni!) e voglio tranquillizzarvi sullo spirito delle mie parole. Non
è un invito alle mitragliate o al fetido sfogo con il silenziatore (il più
infido e speciale!), è un gioco, è canzonatura, è provocazione.
Insomma…
le puzzette d’autore sono metaforiche! E sono altrettanto benefiche e liberatorie.
Sono
lezzi sollevati per bombardare falsi profumi altrui. Sono lezioncine per
sistemare sciocchi patentati o gradassi fastidiosi o malvagi tormentatori. Sono
petardi di riprovazione e disgusto. Magari effuse con un tiepido sorriso oppure
sollevate solo con uno sguardo…
Perché
un ben servito dato così è più soddisfacente di un ceffone, credetemi. Non per
altro forse la signora Lia soleva consigliarlo pure alle signorine infastidite
da qualche cascamorto troppo sboccato e sfrontato e giurava che riportasse a buon
gusto pure i più incalliti ! Testato poi con zotici e sgarbati è un successo
godurioso, davvero.
Non
che io sia maestra. Anzi. Una volta forse, nella giovanile baldanza, potevo
vagamente pregiarmi dell’arte della puzzetta d’autore pronta, se non sempre,
spesso. L’età ha indotto qualche rallentamento di verve o, mi auguro,
semplicemente una prudente tolleranza dunque oggi non esalo fetori d’autore con
la medesima scioltezza d’un tempo…Però conosco petomani impareggiabili, degni
della migliore memoria di Tognazzi. E, francamente, li adoro!
Qualora
voleste adottare questa squisita, e giusta, pratica…abbiate solo cura di schivare
o limitare il rinculo…
Esemplifichi bene come un evento fisologico possa avere risvolti sociologici... Mi torna in mente l'etimologia di pettegolezzo, da petègolo (veneto), che significa piccolo peto: non per nulla la calunnia è un venticello... :-)
RispondiEliminaHi hi hi grande Pim...!!! Guarda quanto si può "respirare" tra etimologia e costume eh?!?!!!!
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