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lunedì 29 febbraio 2016

Il palco del Teatro Coccia

Teatro di tradizione, il Coccia di Novara.
Una grande storia, di opere e artisti. Un luogo di emozioni. D’altra parte qualsiasi teatro è proprio luogo di emozioni: di scene e suggestioni, di parole, lacrime, risate. Uno scrigno di momenti preziosi, esibizioni indimenticabili e racconti sul filo della fantasia, della letteratura, della musica. E’ il palcoscenico sul quale scorre la vita in tutte le sue infinite sfaccettature, dove l’attore recita una parte, il ballerino esprime la potenza di una piroetta, il musicista fa vibrare uno strumento. E dove il pubblico è lì, parte di ogni frammento e di tutto, complice e protagonista.
Il teatro è la magia dei suoni, delle voci e degli sguardi. Di quell’alchimia inspiegabile che corre tra un testo, chi lo interpreta e chi lo gode. Niente si ripete mai identico e tutto è scoperta.
Se sono più legata al Teatro Coccia è solo perché sono nata a Novara e qui ho imparato a conoscerlo ed amarlo, il teatro e il suo calore.
Solo ora però seguendo i tre intensi giorni di allestimento e prove di Buena Onda di Rocco Papaleo, Valter Lupo, Valerio Vestoso e Giovanni Esposito con Rocco Papaleo e Giovanni Esposito accompagnati dai musicisti Ciccio Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Guerino Rondolone (contrabbasso), Arturo Valiante (pianoforte) ho respirato fino in fondo l’ebbrezza dell’atmosfera.
Perfino i colori e gli odori dietro le quinte sono un brivido lungo la schiena.
Le assi consumate del palco mi hanno fatto pensare a quanti passi l’hanno calcato, a quante cose conserva in memoria, a quante urla, dolcezze, salti sia grato. Altro che fantasmi o ricordi, qui si aggira l’essenza stessa dell’esistenza e dell’umanità
E’ così. Immagino che se potesse ci confiderebbe segreti, ansie, euforie. Ci spiegherebbe cosa capita davvero a quei corpi e a quei cuori che lo animano prima durante e dopo ogni spettacolo.
Che meravigliosa avventura, con gli artisti e tutti gli altri, registi, scenografi, costumisti, tecnici impegnati a rendere onore e grazia ai pensieri regalati alla platea.
Buena Onda alla fine, quando ieri l’ho visto e sentito da spettatore, mi ha fatto ridere, cantare, battere il tempo e piangere. Avrei scommesso di saperne ogni battuta e ogni sfumatura e invece, eclettici come sanno essere, hanno stupito anche me.
Divertimento, conforto, riflessione, dramma, ironia, speranza: quello che si può consumare nel tempo di una rappresentazione è un dono straordinario.
All’abbraccio che come sempre dedico al mio Rocco Papaleo aggiungo quello al talento e alla simpatia di Giovanni Esposito, ai musicisti cui sono tanto affezionata e a tutta la compagnia che ormai ha imparato a sopportare la mia presenza.

Chapeau a tutti. Grazie.

martedì 23 febbraio 2016

Buena Onda in prima nazionale al Teatro Coccia Novara

Il nuovo spettacolo di teatro canzone di Rocco Papaleo debutta in prima nazionale al Teatro Coccia di Novara. Si tratta di ‘Buena Onda’, l’onda che solleva e da sollievo: tutti chiamati a compiere un vero viaggio divertente ed emozionante con tanto di storie, musica e sorprese…
Con Rocco Papaleo il bravissimo Giovanni Esposito.
Sottofondo e accompagnamento garantito da:
Ciccio Accardo alla chitarra
Jerry Accardo alle percussioni
Guerino Rondolone al contrabbasso
Arturo Valiante al pianoforte
Sono molto felice di annunciare ‘Buena Onda’ e non solo per l’affetto e l’ammirazione per Rocco Papaleo. Ci sono loro, gli straordinari musicisti. C’è il Teatro Coccia di Novara ad accogliere una prima nazionale. C’è Giovanni Esposito, grande interprete.
Ecco, pronta per sabato 27 e domenica 28 febbraio a Novara.

Buena Onda!
Produzione Nuovo Teatro di Marco Balsamo

lunedì 22 febbraio 2016

Il dispiacere

Qualche volta non è straziante, il dispiacere.

E’ una malinconica, languida sosta. Ti inumidisce appena lo sguardo dolce, dolcissimo. Perché in fondo sai che a te resta il privilegio di quella fine e profonda sensibilità. Le cose non potevano andare nel verso del trionfo perché a molti manca quella rampa di lancio…

mercoledì 10 febbraio 2016

Una serata tra donne

Donne, mi dissocio. Dall’invito e dalla smania. Sprofonderei solo a sentirlo dirlo e, non potendo, mi dileguo.
Ecco, se invento una scusa o mi prende uno dei miei violenti attacchi di orticaria che giustifica la mia assenza, non è perché mi manca il coraggio di dirvi chiaramente che non condivido l’urgenza e la gioia di una serata tra donne, è solo perché non ho voglia, non ho più voglia di dedicare energie a motivare il rifiuto.
Innanzi tutto significa che non avete poi tutto questo piacere di stare con me…è semplice, altrimenti mai e poi mai arrivereste a propormi un simile ‘evento’. Secondariamente non ho la presunzione di poter in alcun modo influenzare il vostro pensiero e convincervi garbatamente ad optare per una sana serata come viene ovvero a presenze miste, casuali, bilanciate o sbilanciate.

Ecco, questo è più o meno tutto. Insomma penso a una vita di persone e di interessanti incroci di armonie senza m e senza f identificativi. D’altra parte le donne e gli uomini che mi piacciono sono dalla mia parte e non è pura combinazione, no no!