La
scrittura è stata un cammino di piacere e autonalisi, un confronto continuo con
le sfumature della realtà e della fantasia e con le dimensioni e le dinamiche
del pensiero. Arrivo alle parole nel viaggio di conoscenza emotiva, ecco.
Quella
di ghost però è un’esperienza “ulteriore”, altra, oltre confine. Una storia che
arriva è come un pacco sorpresa, uno spazio che mi trovo a indagare e toccare
in uno stato di grazia assoluto. Non c’è l’ingombro del mio limite, dentro. La apro
senza il fardello dei miei timori o pudori, è dimensione libera. La prendo in
mano con la gioia curiosa della bambina e poi la godo con il respiro da adulta,
con la pienezza dello spirito lieve e della maturità serena.
E’
stato questo il regalo del viaggio. La consapevolezza dell’infinito. Quella
scoperta da vivere con tutti i sensi leggeri e, proprio per questo, più vivaci
e ricettivi che mai.
Più
ci entro dentro, in una storia come nella vita, più incontro energie e trovo
risposte.
Folgorazioni, talvolta. O piccole e grandi razioni di nutrimento
della sensibilità. Quella sotto pelle, magari. O quella soglia di conoscenza
con la quale ti accorgi di crescere, in intelletto e azioni.
Rifletto,
piango, sorrido, immagazzino. E tutti i pezzi si incastrano, uno dopo l’altro,
perfetti, come se il puzzle fosse un po’ meno impossibile.
E’
la meraviglia di ciò che non mi appartiene e diventa in qualche modo mio, come
un’occasione speciale per sapere qualcosa, per capire qualcosa, per vedere
oltre l’orizzonte dei miei occhi.
Come
l’effetto prodigioso dei colori che avvertivo e non potevo spiegare. Che quasi
nessuno poteva credere che fossi proprio io ad amarli e onorarli così, io sempre
devota e felice nel nero e nel bianco, con una punta di grigio solo di rado. Quelli
sono i colori degli abiti, signori. Quelli essenziali di uno spirito che ammira
il colore fuori perché corrisponde direttamente ai bottoni della mente. Nero e
bianco, anzi, sono i toni giusti per percepire e accogliere gli input del
giallo o del rosso. Altro che scettica o indifferente ai colori, io anelo al
verde come al blu e all’ocra.
Scatenanti
colori. Intorno a me, davanti a me, tra le mie mani. Come
il soffio di una storia.
Io,
di nero e bianco vestita, li distinguo. Ne sento l’affanno, la malinconia, l’euforia,
la quiete.
E,
ancora una volta, aggiungo un tassello. Il cielo si avvicina.
E' la libertà di essere altro-da-sé, una liberazione talvolta...
RispondiEliminaSicuramente...ma anche un volo perché ti permette, o ti costringe, ad andare oltre i tuoi limiti.
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