Jerry
Accardo lo trovate sul palco alle percussioni in Una piccola impresa
meridionale, teatro-canzone di e con Rocco Papaleo insieme a Guerino Rondolone
(al contrabbasso), Francesco Accardo (alla chitarra), Arturo Valiante (al
pianoforte).
E
lì un po’ lo respirate, l’artista di strada. Che coniuga il suono alle
espressioni, che insegue un guizzo, che esprime un percorso di fantasia. Quello
che come statua quasi convince e confonde. Plastico, suggestivo, perfetto. Con
tutto il talento nel pensiero immobile.
Un
po’ di calore, un po’ di colore e una verve lieve, di quelle che sussurrano con
gli occhi. Magari nei panni del cowboy o, appunto, armeggiando con qualche
insolito strumento.
Un
percorso e forse un mazzo di sogni. Una specie di ventaglio della fantasia che
si agita appena, alla ricerca di qualcosa che non è proprio a portata di mano. Il
sorriso sciolto su un accenno di malinconia e le mani pronte al trucco, quello
dell’attore in attesa di una parte.
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