‘La
vera rivoluzione sarebbe che le donne amassero le donne e si ricordassero di
amare la vita. La vera rivoluzione sarebbe che gli uomini amassero gli uomini e
si ricordassero di amare la vita. La vera rivoluzione sarebbe che le donne e
gli uomini amassero le persone e si ricordassero quanti piccoli e grandi
prodigi fanno insieme. Solo insieme’.
La
signora Lia questa volta consegna un’insolita dolcezza.
Non
che lei sia mai belligerante, cruda o irrimediabilmente scettica. Ma qui ci
leggo un tocco proprio soave, seducente, persuasivo. E, se la conosco bene,
credo intenda effettivamente servirsi delle sublimi maniere per esortare e
convincere.
Mi
ritrovo grezza. Io che di solito sono quella che arrotonda la sua saggezza
schietta. Io che avrei scritto ‘la vera rivoluzione sarebbe ridere di una festa
come se fosse la scena di un film, una cosa di fantasia, roba che nel mondo
reale non ha posto e senso. La vera rivoluzione sarebbe chiedersi l’8 marzo che
cosa? La vera rivoluzione sarebbe la pacifica libertà, il pacifico incontro, i
pacifici destini. La vera rivoluzione sarebbe la festa della verità, della
nudità, della dignità’.
Comunque
la pensiate la signora Lia ed io auguriamo pace e abbracci, intelligenza e
ironia, allegria e complicità alle donne e agli uomini. Soprattutto a quelle e
a quelli che ne hanno più bisogno.
ricambio questi auguri, che trovo bellissimi e con cui risuono in piena sintonia. 8 marzo cosa? :-)
RispondiEliminaprish
ci credo Prish!
RispondiEliminabacio grande