Ringraziando
Conci Rinaudo per foto e ispirazione, parte vintage 2014, il gusto del retrò.
Che è tutto nel profumo di atmosfere. Nel vecchio che comunque sembra o è
sempre meglio del nuovo. Nel patrimonio della memoria. Nel gusto delle
riscoperte. Nel fascino di forme che troviamo decisamente più originali.
Vintage
2014 è una riflessione.
Vintage
2014 forse è anche una partenza.
Già.
L’aria che tira ci riporta indietro di qualche decennio. Lo annusiamo nella
moda, nella musica, nelle tasche. Però è anche quella del futuro. Abbiamo
vissuto troppi anni senza un domani in vista, insomma incollati a un presente
zeppo di cose e svuotato di sogni, speranze e progetti. Al più avevamo smanie e
pruriti, mai belle audacie. Con il lato B più o meno per terra possono tornare
in testa e nelle mani piccoli e grandi spunti, colpi di genio, voglia di
avventure.
E
magari anche una sana brezza romantica.
Perché
è anche questo, vintage 2014: un viaggio sentimentale. Non nei rimpianti d’epoca
ma nelle emozioni gioiose. O almeno che come tali vogliamo vivere. Perché gli
oggetti di culto sono un fatto di cultura e costume. E allora vuol dire che
siamo davvero capaci di portare nel cuore qualcosa che non c’è più, di farlo in
qualche modo rivivere, di comprendere che un po’ di passato è ancora
desiderabile.
Vintage
potrebbe essere l’autentico domani. Quello che ci libera dalla corsa forsennata
a un’inutile e fredda avanguardia e ci riconsegna a valori di qualità,
creatività, durata. Vintage resiste. E questa è già una lezione.
Che
per migliorare si deve affinare quello che di buono e grande abbiamo, non
stravolgerlo. Le grosse brame di convulsa modernità si sciolgono come neve al
sole. A sfidare il tempo, e non è un caso, è sempre quello che appartiene a un
mondo che ha pensato, amato, rispettato, costruito.
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