Confusi
e felici, un film di Massimiliano Bruno appena uscito nelle sale
cinematografiche. Una bella commedia all’italiana, con un cast favoloso:
Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Pietro Sermonti, Rocco Papaleo,
Caterina Guzzanti, Paola Minaccioni, Gioele Dix.
Altro
che arricciare il naso davanti alla comicità. Bisogna levarsi il cappello, perché
la ‘leggerezza’ è il più grande veicolo di emozioni e riflessioni. Lì, come per
gioco, tra le risate, una trama intrigante e scenette piacevoli, ci sono i
sentimenti, i disagi, le speranze, i sogni.
E
infatti Confusi e felici è un film godibilissimo che riesce a divertire e
commuovere senza far leva su tragedie, pathos e dolore. Consegna la vita, la
verità, l’ironia. Lui, Bisio, è uno psicanalista che a causa di una
degenerazione rapida della vista si avvia alla cecità e incontra così la
depressione. Loro, tutti gli altri Bruno incluso, sono i pazienti che si
trasformano in amici e psicologi per stargli accanto.
La
realtà è che il mammone, lo spacciatore, la ninfomane, la coppia in crisi
sessuale, il cronista cornuto non vogliono perdere il loro punto di riferimento
ma, nel viaggio insieme, riescono a dare moltissimo. Le nevrosi, le crisi, i
problemi di tutti diventano un calderone di autentica condivisione, di
naturalezza, di normale esistenza. Alla fine Bisio, diventato cieco, ritroverà
la ‘vista’, quella dell’anima, proprio grazie a quei bizzarri compagni di
avventura. E loro pure guariranno. Finalmente liberi, o liberati da quella
felice combinazione di complicità, destino, buona volontà e affetto.
Bello,
Confusi e felici. Fresco e brillante ma sapientemente profondo. Tanto da farci
sognare tutti d’essere nell’allegra brigata di disperati e sbandati. Perché in
quella varia umanità c’è il calore e la spontaneità che talvolta perdiamo,
attorcigliati su noi stessi o emarginati dagli altri. Un film nel quale l’imbarazzo
del ‘diverso’ è sostituto dalla risorsa delle diversità. Che piccola, grande
meraviglia.
Bravo,
Bruno. Che pare divertirsi sul set e a dirigere. Con un po’ di piglio e un po’
di genuino candore.
Senza
effetti speciali eppure speciale. Confusi e felici, il buon cinema che non ha
bisogno di kolossal e insegna a vedere. Vedere davvero.
Ottimi
gli interpreti. Tutti.
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