La
pizza è una cosa seria, molto seria. La pizza è un piacere dell’anima. E non
esagero. È qualità, tradizione, gusto. È la ‘semplicità’ che piace a tutti, che
parla di buona tavola, di genuinità, di arte e cultura.
In
effetti la pizza ha storia e fascino da vendere. Ma…deve essere buona!
Semplice
non vuol dire facile. La maestria del pizzaiolo, al di là degli ottimi
ingredienti, è essenziale. E nella maestria risiede innanzi tutto il rispetto.
Delle radici, dei tempi, delle modalità. E poi passione e tanto, tanto lavoro.
Devi amarla, la
pizza, perché chi la mangi se ne innamori…
E questo credo sia il
caso di Gino Fedele, pizzaiolo de La Torre di Cameri (NO). Un ragazzo armato
di entusiasmo, continuamente in aggiornamento. Uno che vuole fare la pizza napoletana e non un surrogato.
Questione
di farina, impasto, tempi di lievitazione, cottura. Intorno alla pizza ci sono
le regole del cuore come nella cucina d’eccellenza. Lui e la squadra al forno
vogliono il top e offrono il top.
Con
abnegazione, con grinta, con grazia.
Da
Gino Fedele mangio una pizza che è una delizia e, oltre al palato, faccio
godere anche il cervello. Sì, un giovane così tanto intensamente coinvolto dal
mestiere e dalla gioia di rincorrere la soddisfazione che corre di bocca in
bocca non è, purtroppo, così comune. Mi mette allegria.
Complimenti,
Gino. Complimenti davvero.
Meriti
di crescere, di diventare sempre più popolare. E ce la farai.
Vorrei
avere un megafono, far arrivare la notizia in ogni dove: andate a provarla, la
pizza di Gino Fedele a La Torre di Cameri (NO)! Mi darete ragione, sicuramente.
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