«Questo
è di sicuro il libro migliore, più personale, profondo e lucido che sia mai
stato scritto sulla prostituzione. Una prova inconfutabile del perché non
dovrebbe mai essere regolamentata» - Jane Fonda
Quello di Rachel Moran è un libro choc, destinato a
far discutere, riflettere, dividere. Lei, ex prostituta, oggi autrice,
giornalista e attivista contro la prostituzione, scrive un memoir di dolore,
rabbia, umiliazione, che squarcia il velo sul sesso a pagamento.
Secondo
Rachel gli uomini pagando mettono in pace la coscienza ma alle donne non piace
mai, l’incontro carnale fuori dalle autentiche scelte e dai sentimenti è sempre
vissuto come una gigantesca violenza.
La sua è una storia drammatica, una storia che la
conduce alla strada in condizioni estreme. Possiamo
immaginare non sia sempre così? Possiamo credere ci siano donne che liberamente
abbracciano la professione più antica del mondo?
Difficile rispondere.
Certamente l’idea degli incontri erotici che non
sappiamo consenzienti è da autentico brivido di orrore. Che a generare consenso
e piacere siano i soldi è tutto da dimostrare. E non possono che farlo le voci
delle protagoniste come Rachel Moran.
L’approfondimento possiamo aspettarlo dalle conferme
o dalle smentite di donne prostitute. A noi lettori e lettrici non resta che
pensare faccia almeno bene questo grido forte per accendere i riflettori. Indagare
nella natura umana, nel pensiero di ciascuno, nei più o meno reconditi meandri
dei percorsi individuali e delle occasioni dell’esistenza è un’operazione
immane, delicata e difficile… Eppure bisogna provarci. Provarci, ben inteso,
predisponendoci ad accettare qualsiasi ‘verdetto’. E quindi senza moralismi e
senza pregiudizi. Nel rispetto, se fosse, di chi dallo <stupro a
pagamento> non si sente trafitta.
Per Rachel Moran nella prostituzione la donna è
sempre succube. È così per tutte le escort? Ci sono uomini che nel meretricio
più che il godimento del sopruso cercano un contatto, un’intimità più tenera e
dignitosa?
Naturalmente, mentre meditiamo, infiliamo nel mirino di osservazione pure i gigolò e le donne che cercano la loro compagnia.
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