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venerdì 10 febbraio 2012

DONNE affamate

Qui comincia il ciclo di avventurosi viaggi nell’universo femminile…Senza pretese di completezza e senza rigore scientifico, per carità, a me garba correre sul filo della realtà con il privilegio di narrare in libertà!
In un gioco che farà sorridere, pensare o arrabbiare, le donne, creature conosciute o sconosciute chissà, saranno freccia e bersaglio.
Una passerella di profili, tra prudenza e sagacia naturalmente…
Non vi è intento di metodica continuità pertanto i post del ciclo DONNE potranno ben alternarsi nel blog con pezzi di altro genere e tema ma basterà scorrere, spulciare, clickare qua e là per trovare via via tutte le puntate.
Il ciclo inizia con una rappresentazione facile e tranquilla, quella delle donne affamate.
Non fate subito balzi nella dimensione un po’ scabrosa un po’ ammiccante delle donzelle a caccia di soddisfazioni carnali. Non alludo ad appetiti sessuali ma alla fame vera, quella alimentare insomma!
Penso alle donne straziate dalle diete, perennemente schiave di bilancia e rinunce, vittime della linea riflessa nello specchio, ossessionate dal pericolo di qualsiasi etichetta o cartellino che superi la taglia 42.
Donne che mangiano con gli occhi piatti di spaghetti, bignè, tavolette di cioccolato, fette di salame, fumanti portate di polenta ma non ricordano più a quando risale l’ultima volta che hanno concesso al palato tanta delizia.
Donne che dopo aver ceduto a una spruzzata di panna sul caffè si puniscono con un giorno di digiuno.
Donne che adorano scoprirsi uno spigolo nuovo, gongolano per un buco in più a stringere la cintura, vanno in brodo di giuggiole se riescono ad infilarsi in un paio di fuseaux senza che qualche rotolino prepotente disegni ingombranti curve e morbidezze. Donne che accolgono con un brivido di eccitazione ogni riferimento alla loro magrezza.
Sono donne estremamente tenaci che, con eroica resistenza, superano brillantemente lo slalom quotidiano tra tentazioni e rigore.
E non andiamo a scomodare il malessere e il complicato tranello della psiche, i casi patologici li lasciamo, con delicatezza e rispetto, ai professionisti e alle cure adeguate. Rimaniamo proprio nello spazio, enorme, di donne che in cruda verità al limite arrivano al disturbo e alle alterazioni dopo…dopo aver prostrato fisico e anima con quella fissazione della “bellezza” in formato scheletro, ecco.
Potreste comunque pensare che non devono amarsi molto o brillare in sicurezza perché inseguono e vogliono mantenere a qualsiasi costo un modello che ritengono piaccia e incontri consensi. Combattono e soffrono per sentirsi più “presentabili e guardabili”, insomma, come se non fosse la loro personalità a renderle belle e apprezzabili…
Peraltro potreste ben credere che hanno semplicemente ceduto alla effimera velleità delle apparenze per un eccesso cerebrale di superficialità…
Entriamo in un campo minato, di psicologia, di schemi culturali, di orizzonti personali, di subdole campagne di mercato, di evanescenze sociali. Ovvero nell’ambito di indagini e valutazioni che lascio a ciascun lettore. Il ciclo DONNE racconta, traccia identikit, leva maschere, solleva veli e, al più, lancia stimoli di riflessione ma si tiene più o meno alla larga dalla presunzione del commento e della spazzolata!
Alla prossima puntata...!

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