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lunedì 11 febbraio 2013

Matteo Renzi a Novara


Questa non è campagna elettorale. Posso scrivere del PD come del Movimento 5 Stelle o di Fare per Fermare il Declino. Ascolto e osservo tutto e tutti.
Al di là della drammaticità del periodo ci sono una serie di “sentimenti diffusi” che fanno tremare i polsi: vanno dalla rassegnazione allo sconforto, dal disgusto fino alla rabbia. L’antipolitica. L’assenza di speranza culturale e sociale. La fragilità del tessuto umano collettivo.
A Novara ieri c’era Matteo Renzi che, con il sindaco della città Andrea Ballarè, sosteneva i candidati PD del collegio locale. La lezione di Matteo Renzi alle vecchie concezioni della brutta politica è quella di un modello etico ed estetico non sbrodolato in parole ma in comportamenti, di lealtà e di impegno. D’altra parte il suo profilo all’americana è uscito chiaro pure agli scettici dopo la sconfitta alle primarie.
Premesso e assodato questo, la lettura dell’art. 3 della Costituzione in termini di uguaglianza sostanziale e non di egualitarismo è il passaggio chiave che sdoganava il centro sinistra proposto da Renzi dalle resistenze del passato, dal limite storico e dalla inconciliabilità con la realtà, non solo economica.
Il Paese giusto promesso da Bersani nei manifesti della campagna elettorale PD potrebbe dunque essere un Paese che tende e lavora per l’uguaglianza sostanziale.
Ovviamente è una sintesi estrema la mia. Ma ogni cittadino, questa volta, forse valuterà più di tutto, le vicinanze sostenibili. Le idee, come ideali, e le concretezze nel contesto del nostro Paese, dell’Europa e del mondo. Qualcosa che incontri quanto più è possibile tanto la nostra aspirazione quanto il buon senso e la fattibilità. Ci sono i programmi, certo. E, innanzi tutto, ci sono le urgenze, molte, e le strade da imboccare. Dobbiamo affidarci in qualche modo a un guidatore però adesso dobbiamo salire sul mezzo e viaggiare con lui.
Ecco, la partecipazione. Comunque la pensiate e quale che sia il simbolo al quale darete la preferenza alle urne avrete maturato questa nuova consapevolezza. Quella di dover sapere e capire, quella di voler seguire, quella di esserci.
Racconto quello che ho visto ieri proprio perché è stato un trionfo di “presenze”. Tante, tantissime persone davvero.
Erano tutti simpatizzanti del PD? Non lo so, forse si forse no. E non importa se io lo sia. Forse si forse no. A me è piaciuta quell’affluenza massiccia e attenta. Desidero ritrovarla venerdì 15 febbraio quando a Novara arriverà Grillo. E mi è spiaciuto perdermi Montezemolo intervenuto il 6 febbraio per Scelta civica con l’Italia di Mario Monti: so che anche per lui la Sala Borsa era gremita.
La delega allegra ci ha ridotti in mutande. Ma, soprattutto, ha messo in serio pericolo la nostra dignità di cittadini. Ora il diritto dovere di cittadinanza non dobbiamo più metterlo a rischio.
Il futuro è green economy e beauty economy come diceva Renzi ieri e come è sostenuto da più parti? E’ anche questo, sicuramente. Finalmente ci siamo ricordati che per l’Italia green e beauty sono una straordinaria bandiera naturale. Altro che oro e diamanti, brillano di più. “Valorizzare le nostre eccellenze” recita anche l’agenda Monti.
E’ indubbio, non abbiamo sfruttato le nostre risorse. Ma oggi sbalzati fuori dall’era industriale siamo pronti a farlo? La domanda non è per i leader politici, loro una risposta l’avrebbero data. Tocca a noi rispondere. E così via…con le domande e le risposte. Perché districare la matassa dei pensieri pre elettorali è anche questo: presentarsi all’appuntamento con noi stessi.

2 commenti:

  1. Stasera, dalle mie parti nel torinese, Cesare Damiano. In un bar. Non in una sede di partito, in un circolo, ma in un bar.
    Suma bin ciapà...

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