Le
parole sono musica. Dall’uscio di casa, sul balcone, ai piedi della salita. E’
questione di inflessioni, di armonie, di ragioni. Le voci sussurrano, corrono
festose o si accendono di foga. Nello slancio di una memoria e di un costume e nel
sentimento fluido della complicità và in scena la vita giorno dopo giorno.
Talvolta
sembra una filastrocca che non finisce mai. Qualche volta è un lampo, quasi un
cenno, un suono che ne contiene centomila. Nel divenire lento o nella sottile
premura si svelano intese, si perpetua un rito, si consuma un pensiero.
Le
note si toccano come bicchieri in un brindisi e, sul palcoscenico della strada,
i corpi partecipano, mimano, danzano e allora è davvero spettacolo. Di accenti
e fermenti.
Ti
basta udire un sussulto e sei già parte del tutto. Perché la sintonia è tutta
lì, nella condivisione. Magari avanzi un sorriso e si schiude l’infinito
davanti ai tuoi occhi.
E’
l’incantesimo dei suoni e dei gesti che questa terra ama, accudisce e tramanda.
D’altra
parte qui pure il silenzio è melodia.
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