N.
Sparks elargisce magie a piene mani, sempre. Con il tocco lieve di una prosa
ammaliante e con deliziose trame di vita e passione.
Il
posto che cercavo è quello dell’amore. Della fiducia e del futuro, del senso perfetto
degli incastri, dei desideri che trovano felice risposta. La storia di Jeremy è
quella di molti uomini, la storia di Lexie è quella di molte donne. D’altra
parte anche quella delle delusioni e delle emozioni è una storia molto comune,
specie in questi tempi di ruoli scivolosi, di comunicazione difficile, di
ferite dilaganti.
E
poi i mondi che si incontrano, la grande e caotica New York e la piccola realtà
di Boone Creek in north Carolina, sono uno spaccato di atmosfere e risposte che
il lettore coglie al volo, con sollievo. Sullo sfondo, il mistero non troppo
misterioso, delle luci di un cimitero, che è buono per dare una sfumatura di
costume e di folklore ma anche una gradevole nota di suspence.
Ecco,
non l’avevo ancora letto Il posto che cercavo. Mi attendeva dal 2009 e ho
mantenuto la promessa: Sparks, ti conosco libro su libro!
Sinceramente
un’immersione nel romanticismo fa bene allo spirito. Oltre a corrispondere
veramente all’essenza stessa della nostra affannosa ricerca di serenità.
Un nostro coetaneo, lo si percepisce dal suo modo di scrivere.
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