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giovedì 8 maggio 2014

Tu chiamale, se vuoi, emozioni

Io posso chiamarli versi sciolti. Ma tu, se vuoi, chiamale emozioni. Fanno lo stesso effetto. Sono parole che arrivano con il ritmo perfetto nel momento opportuno. Come le carezze quando ne hai proprio voglia o bisogno.
Quelle che stanno nelle pagine di un libro, sulla bocca di un amico, nella canzone che passa in radio. O saltano sul palcoscenico quando dalla sala ti godi lo spettacolo.
Chissà chi le ha pensate e perché. Chissà da chi e da cosa erano ispirate. Ma che importa? Sono per te! Hanno la tua misura, sembrano cucite dalla tua sarta. Muovono il suono che ti piace e sono del tuo colore preferito. Che straordinaria combinazione. Magari pensavi pure di non meritarle o che il destino avverso non te le avrebbe mai portate. E invece ecco che si presentano, una vicina all’altra, belle e forti.
Non devi neanche più chiederti se sogni o sei desta. Il tuo cuore non si sbaglia, sei in piena realtà. Oh lo sai che forse sono solo parole, che non cambieranno la tua esistenza, che domani non si ripeteranno, che molto altro ancora resterà incompiuto, che avrai sempre speranze e desideri delusi. Ma che importa? Il brivido di un momento è già tanto, tantissimo, molto di più. E’ proprio quella cosa grande che quasi non sai tenere tra le mani. La gioia che alle volte neanche credevi di poter provare.
Roba che pare amore. Già. Per darti tutta quell’eccitazione e quella pace dev’essere amore o giù di lì. Ma che importa? Non serve sapere cos’è, trovare una definizione, individuare a che razza di sentimento appartiene quello stato di grazia. I versi sciolti sono sciolti. Praticamente liberi…e libera sei tu, di sentirli come ritieni meglio, di viverli senza troppe spiegazioni. Sono parole arrivate dritte al cuore e geniali per la tua mente in attesa, in ricerca, in ansia. Basta così, và bene così. Tu chiamale, se vuoi, emozioni.
Se ti serviva una conferma, un conforto, uno stimolo sei accontentata.

Qualche volta un verso sciolto così, o un’emozione se ti garba di più, la chiami pacca sulla spalla. La brami, incroci le dita o la invochi. Talvolta finisce che te la scrivi. Et voilà.

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