Donne
belle. Di brio e virtù. Perché c’è il gioco, sulle facce. Ma anche il guizzo,
della passione e del gusto. Così, per civetteria o per allegria.
E
la bellezza è tutta lì. Nella magia che fa incontrare brio e seduzione. Un po’
ricercata un po’ casuale. Come una danza sotto un cielo che all’improvviso
porta pioggia. Tra risate e corse, con l’aria da bambine e il passo adulto. Con
tutte le moine del corpo e quegli occhi che raccontano storie.
Che
magari ci sono i dolori, nascosti. Ma non ce la fanno. Non ce la fanno a farle
brutte, quelle facce. Messe in posa con il sorriso per celebrare e celebrarsi. Con
tutta l’energia di un istinto. Perché il passato dei vestiti, delle scarpe,
dell’acconciatura disegna tutti i colori del mondo. Il mondo delle emozioni.
In
realtà, forse, tutto si spiega, altro che improvvisazioni. Qualcosa che ritorna
annuncia e svela, così funziona nel terzo millennio. La moda, i balli, le
musica scandiscono gli andamenti, dell’economia e del costume. Martellano per
farci entrare, uscire, rientrare. Ci collocano in un’epoca. Ma ci lasciano l’illusione
di averla scelta.
Ci
sono facce che si rassegnano, facce che si ribellano, facce che allargano le
braccia e accolgono quel che viene. O lo cavalcano, addirittura. Ecco, queste
sono facce che fanno di necessità virtù. Donne belle. Perché, in fondo, in
quello che è stato, c’è un amore che – se tornasse davvero – non sarebbe poi
una catastrofe. Anzi. Un costume spiritosamente romantico al quale levare i
calici in un brindisi. Che tanto, signori, avanti non si và, tanto vale
arretrare con l’anima raggiante.
Vintage.
Che spiega, se si vuole intendere. La storia si ripresenta, sempre. Quando le
rendiamo omaggio, invece di farle spallucce o deriderla, significa che siamo al
capolinea e non possiamo che rifare la corsa.
Allora,
almeno, godiamoci le donne belle.
(Grazie
a Conci Rinaudo per le fotografie sempre meravigliose)
Meravigliose anche le tue parole, Irene! E un po' vintage :-)
RispondiEliminaHi hi hi e' vero, parole vintage Prish!
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