Brutti
ma buoni. Che sono anche delizie per il palato, lo so. Ma non penso a quelle.
Vado dritta alle squisitezze dell’anima. Loro, i brutti ma buoni, hanno una
marcia in più.
Fuori
da ogni ipocrisia la storia dell’immagine è roba grossa. Oggi più che mai,
forse. Si, diciamolo, siamo chiamati a essere belli. E allora loro, i brutti,
dovrebbero quanto meno essere inaciditi. Dalla rabbia e dall’amarezza. Insomma la
sfortuna dovrebbe scuotere i loro nervi e la loro anima.
E
invece eccoli sfoderare, invece dell’umore nero e della perfidia, un soave
sorriso, un gesto gentile, una pazienza amorevole. Brutti ma buoni. Uno spettacolo
di personalità, una forza della natura, una lezione di vita.
Perché
chi è messo alla prova o frana o si leva più in alto di tutti. E loro sono
lassù, molte spanne sopra noi bellocci o guardabili che magari ci diamo pure
qualche aria o ci lagniamo di chissà che.
Sì: ci sono bruttezze bellissime ;-)
RispondiEliminabuon Anno Irene, un abbraccio
Prish