Facce
da blogger è una mostra fotografica: 30 ritratti di Elena Datrino che svelano
il volto di chi lavora al pc e spesso è solo un nome o un nick.
Ma
è anche qualcosa di più, Facce da blogger.
E’
l’occhio puntato su una realtà non virtuale. Già, alla tastiera ci sono cuori e
teste. Più che smanettoni sono narratori, comunicatori o appassionati di
qualche ambito. Uomini e donne che usano il mezzo, blog/rete, per diffondere
pensieri, ricette, approfondimenti, tendenze.
Alla
Galleria Vittoria di Roma Facce da blogger è anche un riscatto italiano. Diciamolo,
siamo in ritardo anche sul fronte blog. Non mancano i blogger, sia chiaro. Anzi…
A mancare, cronicamente, sono i lettori. Quelli affaccendati su facebook o
twitter, quelli dell’impatto veloce e talvolta molto superficiale, quelli che
al più bollano quello dei blog come un ‘fenomeno di moda’, quelli che ancora si
ostinano a trovare attendibile e autorevole solo quello che arriva da <fonti
convenzionali>.
Al
di là della libertà e dell’opportunità espressiva che i blog hanno regalato a
tutti c’è ben più di un ‘fenomeno di moda’. C’è spesso una grande ricchezza di
contenuti e, davvero, sarebbe sciocco lasciarsela scappare!
Se
mai il risvolto un poco triste, per chi come me blogger lo è da parecchi anni,
è che tutto –blog inclusi- in quest’epoca che divora e che corre deve rompere
gli schemi, gridare, essere super originale, colpire per chissà quali alchimie.
Non
alludo ai 30, tutt’altro, ma in generale a ciò che determina il ‘successo’ di
un blog. La regola aurea è sempre la stessa: acchiappare. Più che essere uno
che scrive bene, che è competente in questo o in quello, che divulga buoni
messaggi, che si addentra in dimensioni importanti eccetera eccetera eccetera
conta quanto il blogger riesce ad affascinare e a generare consensi.
Al
passo digitale si direbbero visualizzazioni, like, numero di affezionati o di
occasionali visitatori.
Comunque
mi piace, Facce da blogger.
E’
un’occasione, un riconoscimento, uno stimolo.
Facce
da blogger: di click in click emerge il sommerso.
Facce da blogger... piace anche a me. Tu ed io, poi, ne sappiamo qualcosa (come gli altri reduci dell'avventura a La Stampa). Sono passati più di nove anni dal nostro esordio e non ci siamo fermati, restando coerenti con noi stessi e senza cedere alla regola dell'acchiappo a tutti i costi. Le parole hanno un volto e l'essere ancora qui, in questo luogo-nonluogo, rappresenta il nostro ritratto.
RispondiEliminaLe parole hanno un volto, verissimo. Che in questi anni ci hanno fatto conoscere davvero! Eh si, forse più di quanto si possa immaginare...
EliminaUn abbraccio, Pim.