Ridere
fa bene alla salute. E anche all’amore, forse.
Così
narra un eccitato saltimbanco che adora portare in scena fatti e misfatti dei
suoi privati tragitti sentimentali.
Curiosa
mania, certo. D’altra parte tocca ammettere che è fantastico ascoltarlo in
quello che sembra un incolpevole delirio e che ha sempre uno sfondo dolcissimo.
E’
quasi devozione al buon umore, incondizionata attrazione verso la risata. Il
saltimbanco gioca, sogna, mangia emozioni.
Chissà
quali donne hanno condiviso il talamo dell’ilarità e della passione. Chissà
quali donne hanno gioito di quel vulcano di energia e spirito. E quali addii
abbiano spezzato quei momenti di serena allegria, di profumata leggerezza, di
esilarante erotismo.
Possiamo
stare solo sul filo del racconto. Sospesi tra fiducia e incredulità.
Ma
la signora Lia, si sa, sta stretta nelle
dimensioni incerte e scivolose, ci invita a scavare in quella storia. La storia
di un uomo che vive di sorrisi e attimi strappati alla vita con il fiato
grosso, l’urgenza in pancia, il piglio in testa. Un uomo che cede al piacere per
la voglia di regalarne. Un uomo che non vanta conquiste ma ricorda con entusiasmo
le occasioni per sciogliersi in sorrisi e divertimento. Un uomo che trova
appagante il suono della baldoria lieta.
Alla
signora Lia scappa di indagare, insomma. Non riesce a conciliare quella
baldanza comica nell’intimità con il tempo e la complessità delle relazioni. Intanto,
sentenzia, smettiamola con la tiritera delle donne alle quali garba l’uomo che
le fa ridere! Quello stato di grazia vale quando vogliono loro e, comunque, di
solito a letto se ne portano un altro, magari tenebroso…E poi questa smania di spasso
un capo o una coda ce la deve avere.
Azzardo
un risvolto erotico del riso. Allenta le inibizioni e rilassa il corpo e la
mente quindi predispone al godimento. Ma la signora Lia mi incenerisce con lo
sguardo. Al piacere ci si accosta diversamente, grugnisce. Il cabaret non
eccita, cara mia, aggiunge.
Io
resisto, questa volta non mi arrendo subito alla saggezza indiscussa della
signora Lia però… in effetti quel giullare racconta di euforie dei sensi da
contesti esilaranti e non mi viene proprio facile immaginare accoppiamenti
sessuali, accidenti!
Restiamo
a lungo in silenzio. Poi a sbottare sono io: comunque sia, a me piace crederci.
In
verità piace anche a me, ride la signora Lia.
Ridere fa bene all'amore, ma non a letto. Perlomeno non "prima" e tantomeno "durante". Eventalmente "dopo"... L'amore fisico non ammette il cabaret, che è anzi del tutto controproducente: buttarla in caciare smorza gli ardori, distrae, allontana il piacere. Hai voglia poi a riprendere il nesso dei sensi...
RispondiEliminaCiao Irene, un abbraccione.
P.
... a riprendere il nesso dei sensi...che maestro, Pim ;)
RispondiEliminaEh si, prima e durante è quasi impossibile da immaginare!
Se abbiamo capitolato a crederci, la signora Lia ed io, è solo per sogno e simpatia verso il tenero giullare!