Non
me ne voglia il mondo se metto Maratea tra i posti più belli e a me più cari.
Maratea
è un gioiello, di acqua, roccia e aria. Un luogo di disarmante splendore e di
travolgente fascino. Nulla a che vedere con le appariscenze di posti ben più
noti, a Maratea è tutto a misura di natura e vita. Maratea è profumo che
inebria di emozioni.
Tutto
è limpido e autentico in questa terra di montagna e mare che apre l’anima all’infinito.
Raccolta e delicata come un fiore raro, misteriosa e seducente come una sirena,
si penetra a passi lenti, con il cuore appeso al filo della libertà e della
fantasia.
Accarezzando
il paesaggio, camminando in silenzio, ascoltando il rumore delle onde,
scrutando nelle grotte.
Il
contrasto pittoresco tra i monti e le coste è indescrivibile. D’altra parte è
proprio in questo impatto che già si intuisce la complessa peculiarità di
Maratea. Dal porto alle spiagge fino al centro storico e ai borghi Maratea
incanta. Tutta da scoprire e respirare, in mille sfumature e in differenti
ambienti che convivono in un’armonia da favola. E’ la realtà del sogno,
Maratea.
Sotto
quella statua del Cristo Redentore che domina e protegge dalla cima del monte
San Biagio.
(La costruzione della statua
fu concepita da un piemontese e poi, grazie al suo impegno, realizzata da un
artista fiorentino negli anni ’60. Da allora il Cristo, nonostante all’epoca
non venne neppure riservata all’opera una cerimonia di inaugurazione, è
diventato uno dei simboli più importanti di Maratea e fonte di afflusso di
visitatori da tutto il mondo).
E’
amore quello del Cristo. Un abbraccio a Maratea e al visitatore, l’imponenza
sublime di una sentinella del tempo e del candore. Maestoso e attraente il
Cristo è la guida spirituale di quest’oasi di magia dei sensi e della storia.
Sono
tornata a Maratea dopo tanti anni quasi con il timore che la visita avrebbe
deluso l’eccitazione dei ricordi e dell’affetto e invece ho ritrovato intatti i
sapori intensi di una meraviglia che resta indelebile sulla pelle. Ho goduto di
una gioia immensa e ho trattenuto a stento le lacrime per quel commovente
spettacolo di natura e umanità.
Ho
voluto salire fino al Cristo, per quella stessa vertiginosa salita elicoidale
che custodivo nella memoria, a un passo dal cielo. L’esperienza garantisce
brividi anche ai più avventurosi, lo assicuro. E, arrivata al cospetto del
Cristo, in un miscuglio di sensazioni straordinarie, ho finalmente lasciato che
le lacrime bagnassero il mio viso.
Avevo
bisogno di mettere alla prova i miei pensieri. Avevo bisogno di un temporale di
allegria, turbamento, estasi. Sapevo che solo lì avrei trovato ogni risposta. E,
istante dopo istante, ogni sequenza del percorso.
Logiche
impalpabili, come sempre in Basilicata. Aliti primitivi di verità.
Da
lì, da quel Cristo Redentore di Maratea, parte Basilicata coast to coast di
Rocco Papaleo. Un viaggio che, più che celebrare e narrare, illumina.
Bailicata
on my mind: Maratea, ti amerò per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento