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sabato 2 marzo 2013

Simone Montella: Istruzioni per l’odio


Istruzioni per l’odio del “collega blogger” Simone Montella è un libro da maneggiare con cura. E’ come una bomba, a ogni pagina può esploderti tra le mani. Fa anche ridere e questa è l’esca ovviamente più geniale perché ti fa abboccare all’amo della leggerezza e poi ti trascina nel vortice tumultuoso dello scoppiettante giro di asprezze.
Un libro sociale o psicosociale, direi. Un urlo, di consapevolezza e orgoglio. Come un risveglio, di quelli che arrivano con un indescrivibile frastuono nel bel mezzo del letargo. D’altra parte lo scenario del nostro ultimo ventennio era proprio una sorta di vita latente sotto le macerie culturali e umane. E spesso anche chi capiva e schifava tutto finiva per camminare, sonnambulo, accanto agli altri, nelle stesse vie e con lo stesso passo. Impotente o, peggio, messo in riga.
Il berlusconismo e l’antiberlusconismo sono stati l’angoscioso tormentone di un tempo dilatato, strappato, svilito e di un sistema che, paradossalmente ma non troppo, li faceva convivere in una scellerata agonia. Simone Montella fa narrare un trentenne precario in piena crisi di identità personale e sociale, stritolato dai modelli e dalle paure, sull’altalena del perbenismo, delle derive radical chic, dell’intolleranza, del disagio emotivo, della condizione da sfigato. Ci trovi tutto, in Istruzioni per l’odio: gli extracomunitari, le fragilità del nord e del sud della nostra Italia, il G8, la Tobin tax, la tv deformante, la depressione più o meno collettiva. E qualcosa di più. Lo spirito di sopravvivenza, che può trasformarci in struzzi o in eroi, e la consapevolezza.
Ecco, la consapevolezza. Come coscienza e dignità, innanzi tutto. Ma anche come libertà e capacità di pensare e reagire, a difendere i sogni o, ancora meglio, la realtà.
Simone Montella adotta un linguaggio e uno stile travolgenti, quasi rumorosi e caotici. Perfetti per interpretare il marasma intellettuale e spirituale che narra sul filo dell’ironia e della denuncia. A misura di una o due generazioni in balia di una iattura colossale.
Forte e attualissimo, Istruzioni per l’odio. Un libro di sinistra? A me in verità pare un libro che condensa con serrata concatenazione di riflessioni e spunti sfogo, ricerca, voglia di riscatto.
E, lode a Montella, senso di responsabilità:
“Io sono dalla parte di tanti altri che non vedo ma che so, cioè immagino, che la pensano come me e che come me sono la parte migliore del Paese seduta davanti al televisore. Una parte che non va da nessuna parte perché attende che succeda qualcosa d’incredibile, un qualcosa che stravolga ogni cosa senza che però, da parte nostra, se ne sia fatta alcuna, di cosa….Siamo noi, è colpa nostra, sono pure io il colpevole di ogni singola ingiustizia perpetrata davanti ai miei occhi e lontano dalle mie mani.”
Questo è il punto di partenza per rialzare la testa!
L’unica chiave di lettura di un libro così, secondo me, è un sereno e lucido rispetto di noi stessi e del nostro Paese. Lo consiglierei a tutti ma se qualcuno ha ancora l’anima schiava e il cervello in lavatrice rischierebbe di bollarlo solo come l’ennesimo atto di accusa contro Berlusconi.
N.B. potremmo iniziare a scrivere Istruzioni per l'amore. Forse è arrivato il momento!

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