Felice Casorati, nato a Novara nel 1883 e
per sempre fuori e oltre ogni tempo. Nell’essenziale intensità come nell’audacia.
Davanti al gioco di forme come all’ordine
lineare delle cose e alla pazienza assorta, ritrovo la trama dei giorni e del
destino. E’ la quiete dignitosa, sapienza dell’anima. E’ l’attesa di quello che
sarà, già scritto ma ignoto, nella virtù commovente delle pose composte e del
lindo rigore. E’ la bellezza incantevole della semplicità fiera e asciutta,
dove nulla è fuori posto e le braccia, conserte, non osano smanie.
Umanamente impossibile, forse, non
indulgere in speranza o in tristezza ma l’uno o l’altro moto diventano lievi,
piccole brezze di istinto senza l’arroganza di dominare la vita.
Felice Casorati e il suo “realismo magico”,
Maestri di pittura di Carlo Levi, esprimono un tratto così compiuto, in
estetica come in profondità emotiva, da levare il fiato. Incanto puro. Quella
tecnica rigorosa che esalta gli attimi, gli sguardi, i silenzi porta in scena
una verità immobile che narra volontà, desideri, sentimenti e emozioni più di
qualsiasi movimento.
Felice Casorati: "Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose immobili e mute, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi, la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno".
Vidi una mostra di Felice Casorati moltissimi anni fa, forse quindici; si teneva a Torino, nella splendida cornice (come si usa dire) di Palazzo Bricherasio, un luogo splendido oggi in procinto di diventare sede di una banca (urgh!). Mi colpì l'enigmatica malinconia delle sue opere, sospese in un tempo indefinito.
RispondiEliminaCristallizza i silenzi...e quelli dicono tutto. Anonime figure che nella tecnica limpida e forte si consegnano alla tela con una dignità straordinaria. Fu proprio un grande, Felice Casorati.
RispondiEliminaCiao Pim!!!