Che
le borsette la dicano lunga sulle donne è storia nota. Piccole, grandi,
bizzarre o professionali ma tutte zeppe di dettagli rivelatori.
Altro
che accessori, sono enciclopedie. Parlano già al primo sguardo perché il fatto
che siano pochette, bauletti, secchielli, mega tracolle, al di là delle
circostanze d’uso, svela un gusto. Il colore, i materiali, il numero di
scomparti, la lunghezza dei manici sono chiari indizi di uno stile. Se poi
abbiamo accesso all’interno tocchiamo quasi per intero una personalità. La
donna sicura e pratica avrà un rigoroso ordine di cose essenziali, una piccola
pochette per il trucco e gli elementi utili per le evenienze più comuni. La
sentimentale avrà più o meno un particolare per ogni ricordo, persona, piacere
della sua vita. L’ipocondriaca avrà la succursale di una farmacia. La donna
insicura porterà tutto l’armamentario per ogni tendenza, emergenza, luogo di
circolazione, durata dell’utilizzo.
Già.
Bisogna considerare gli orari di lavoro, i giorni di festa, le serate con gli
amici. Magari una borsa adatta per ogni occasione o una borsa per ogni
occasione. E, appunto, l’indole. Che sei hai bisogno della copertina di Linus
non osi la micro borsa neanche per andare in discoteca. E se invece sei molto
free o molto spartana ti basta qualcosa più di un borsellino per infilare
cellulare, chiavi e via.
Sempre
se non scomodiamo i periodi del ciclo mestruale, l’influenza, i bimbi al
seguito e altre giustificazioni per chiedere capienza alla nostra borsa. Ecco,
se dobbiamo ricoverare fazzoletti e altre utilità, se non rinunciamo a penna e
agenda, se dobbiamo avere una sciarpa a portata di mano o facciamo da scarica
tasche per il compagno la borsa si dimensiona di conseguenza.
Però,
se tutto questo fa parte dell’esperienza di tutte, la borsa che non soddisfa
mai in pieno i desideri è fortunatamente uno spazio riservato a un numero più
ristretto di donne. Donne che alla borsa chiedono troppo. Donne che non possono
spendere troppo per la borsa dei desideri. Donne che avrebbero dovuto disegnare
borse per far felici l’universo femminile.
Ecco,
mi metto nella fascia marginale. Quella delle incontentabili che, per
convincersi ad accontentarsi, nella vita ha accumulato un certo numero di borse
insoddisfacenti.
Non
che sia un grosso problema, per carità. Al più è buon esercizio di autoironia.
Che francamente qualche volta mi tirerei il collo per questa sciocca guerra di
borse. Se tornassi indietro, comunque, abbraccerei la pelle e ne farei un
grande mestiere.
Potrei
farlo anche ora? No, adesso devo portare a spasso tutte quelle che disgraziatamente
ho comprato.
La borsa stessa è la mia coperta di Linus, il peluches che mi trascino dietro ovunque vada!! Le scelgo col cuore, al tatto...è l'unico accessorio rispetto al quale non sono mai indecisa e di cui mi innamoro. È grave??!!
RispondiEliminaAhaha Prish, non è grave! La scelta di cuore è calda, perfetta come copertina ;)
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