Qualche
volta tutto quello che puoi sapere è scritto nel silenzio. Quello da ascoltare.
Appeso ai rami, seduto al tavolino di un bar, poggiato sullo schienale della
sedia a dondolo. Nei colori, nei respiri, nei profumi.
Tra
le emozioni. Come un fiore nelle pagine di un libro. A raccontarti di un tempo
e di un cuore che lo batteva in velocità.
Nelle
cose. Che conservano una sagoma, un gusto, un’abitudine. Sensazioni di affetto
indelebile.
Sulla
punta delle dita. Mute, che loro non hanno voce, eppure possono indugiare e
accarezzare sprigionando tutte le parole del mondo.
Chissà
poi perché cerchiamo di imparare diversamente. Ci ostiniamo a credere ci siano
dimensioni più importanti dell’universo dei sensi, sciocchi, noi.
Lei
invece aveva capito subito, che era tutto lì. Nel silenzio. Da quel primo sorso
di vino. Novello come la primavera dei sentimenti e rosso, rosso come le labbra
eccitate da altre labbra.
"Se ci fosse un po' di silenzio, se tutti facessimo un po' di silenzio forse qualcosa potremmo capire”...
RispondiEliminaQualcosa, anche di noi stessi.
P.
Già, P. Alle volte nel silenzio ho la sensazione di 'incontrare' tutto.
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