Che
vuoi che sia, il nuovo film di Edoardo Leo, punta il dritto nella nostra pancia
social, quella dei selfie, di facebook, dei porno on line, della celebrità
virtuale e della ‘dignità liquida’.
Lo
fa con i toni di una commedia, brillante ma non troppo, che ci mette a nudo. Nel
tempo della crisi, non solo economica, e delle strabilianti ma difficilmente
gestibili vie di internet, i protagonisti – Edoardo Leo e Anna Foglietta –
devono decidere se risolvere i loro problemi e potersi conquistare un figlio e
un lavoro affidando la propria intimità a una web camera sparata sulle
aspettative del popolo della rete.
Il
crowdfunding tentato dall’ingegnere informatico Edoardo Leo per creare una
piattaforma che metta in contatto utenti e professionisti e in grado di
recensire il mondo delle imprese e dell'artigianato (lavoradvisor) fallisce
miseramente, tutti sono molto più interessati al sesso e alle sue versioni
disponibili su pc e smartphone. Il dilemma di Leo e Foglietta è tra rimanere
fedeli a se stessi senza lasciarsi travolgere da quella dimensione impietosa e
i 250.000 euro che garantirebbero loro una start up di vita.
Lo
zio della Foglietta, magistralmente interpretato da Rocco Papaleo, è un po’ la
quadratura del cerchio della trama. Papaleo incarna infatti una generazione
estranea e restia a quel meccanismo di likes, followers e comunicazione
virtuale ma al tempo stesso perfettamente calata nelle logiche del mondo e dell’esistenza
stessa. Forse in bilico, sicuramente ironica, a tratti sentimentale a tratti
disincantata. L’attore giusto al posto giusto, un Rocco Papaleo che fa ridere e
riflettere.
Nel
baraccone pure genitori di Leo e Foglietta, troppo probabili o improbabili,
controversi come siamo tutti nella verità di un terzo millennio tanto avanti e
tanto indietro, dove ‘in qualche modo si farà’ ha declinazioni scivolose per
chi ha i piedi qui e ora. Meglio ieri, meglio oggi, chissà.
Intanto
la coppia va in tilt. Almeno per un po’. Quanto basta per capire che l’amore
non si cancella, fortunatamente, con un click come un account.
Ma
non è ancora finita perché un cellulare si rompe e tutto, forse, può prendere
un’altra piega.
Ci
siamo dentro tutti, nella nuova società della rete. Lambiti o centrati in pieno
da Che vuoi che sia.
<Tu
cosa saresti disposto a fare per 250.000 euro?>. A questa domanda si sente
chiamato a rispondere tutto il pubblico in platea.
Una
nota sulla cifra: parliamo di 250.000 euro, non di milioni di euro. Non è un
aspetto del tutto secondario e non credo sia una scelta casuale, anzi.
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