Succede
ai bambini. Che si mettono all’altezza dei piccioni e danno loro da mangiare
senza affatto pensare che sporcano o portano malattie o invadono le piazze. Quelle
sono cose che tristemente scoprono dopo. Quando diventano adulti e la vita la
incontrano meno.
Succede
ai bambini. Di ridere, piangere, giocare perché così è la vita, nel momento
preciso in cui la toccano e con le emozioni che provano. Dopo crescono e tutto
è diverso. Si ritraggono, quasi. Puntano il dito, tengono a bada l’istinto, si
fanno furbi o aridi o ciechi. Sanno cose strabilianti ma quasi smettono di
godere, dei piedi nudi, di una pozzanghera, delle creature intorno e di quello
che è lì, a toccare loro il cuore.
Per
fortuna che davanti a una fotografia che immortala la tenerezza della
semplicità siamo ancora capaci, grandi e vecchi che diventiamo, di commuoverci
o sorridere.
Foto
di Sonyetta, che ovviamente ringrazio per l’ispirazione.
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