In
Basilicata, a ridosso delle Dolomiti lucane, si trovano due borghi di rara
bellezza: Castelmezzano e Pietrapertosa. Luoghi spettacolari che meritano il
viaggio un po’ avventuroso per strade impervie nel territorio del Parco di
Gallipoli Cognato.
Sono
arrivata inerpicandomi in auto in una dimensione montana che sembrava
disabitata e Castelmezzano m’è apparso all’improvviso. Se ne stava nascosto,
lungo le vertiginose pareti, con tante luci e viuzze strette con le case una
incollata all’altra in un abbraccio. Roccia e paese come armoniosa espressione
della stessa natura, anima unica di quell’atmosfera affascinante e surreale. Un
groviglio di materia e respiri, Castelmezzano. La cornice di guglie e sagome stravaganti
leva letteralmente il fiato.
Camminare
per il borgo è stata un’esperienza eccitante. Pure l’aria fredda, in quella
salita di stupore e fatica gioiosa, è calore. Il panorama incanta e i passi tra
i sapori antichi di una realtà “altra” sono diventati saltelli, di leggerezza e
buon umore.
In
un lampo sono diventata esploratrice, ho annusato ogni angolo, ho lasciato che
lo sguardo si beasse di quella serenità, ho ascoltato le voci della montagna,
ho aspettato che il mistero di quel candore nudo arrivasse dritto al mio cuore.
Ho
ammirato lo straordinario luna park in cielo, quel cavo d’acciaio lungo un
chilometro e mezzo sospeso a 400
metri da terra: una meraviglia.
Attrazione
unica in Italia, quella del Volo dell’Angelo è brivido puro per gli appassionati
di emozioni forti ma anche straordinaria chiave turistica e di fruizione
ambientale. Volando a una velocità che raggiunge i 120 km/h si raggiunge
Pietrapertosa e, allo stesso modo, si compie il viaggio di ritorno. Planare
liberi tra le montagne non è solo una spericolatezza stuzzicante, è anche un
approccio all’ambiente originale, virtuoso e rispettoso.
Ero
fuori stagione (perché l’impianto è in funzione da aprile a settembre) quindi
non ho goduto di questa scarica di adrenalina e sono arrivata a Pietrapertosa
per vie meno stravaganti e suggestive ma comunque sufficientemente avvincenti.
Pure la strada convenzionale insomma è di quelle che regalano non poca
fibrillazione! Un altro impatto strepitoso, denso di piccole e grandi orme che
sono storia e costume.
Nel
regno dei rapaci e dei tanti volatili che portano in zona gli amanti del
birdwatching si può incontrare una ricca e non comune fauna che penso apprezzi
il privilegio di un habitat ancora incontaminato. E sento la loro presenza
quando il giorno finisce nel buio dell’orizzonte costellato da stelle di vita.
Lassù, in quella culla di splendore essenziale, ho accarezzato uno stato di
effervescente ebbrezza.
Ho
lasciato le Dolomiti lucane con le immagine appiccicate addosso, con il respiro
dolce di quei luoghi intatti che d’un tratto ti allontanano da tutto, con la
forza di quella fatica sana nelle gambe, con il sorriso largo degli occhi che
brillano.
A
chi è già elettrizzato all’idea del Volo dell’Angelo mi piace dare notizia che
da quest’anno la novità è la possibile discesa in coppia, ottima condivisione
di fremiti per amici o innamorati…
Per
le delizie gastronomiche della zona consiglio una sosta per pranzo o cena al
Becco della Civetta.
E' stupendo quando la bacchetta magica di certi posti ci trasforma in esploratori!
RispondiEliminaGrazie per questo invitante racconto,
Prish
Sono combinazioni fantastiche Prish...di natura, emozioni, desideri ;)
RispondiEliminaUn bacio!
Irene