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mercoledì 27 febbraio 2013

Il Volo dell’Angelo nel cuore delle Dolomiti lucane


In Basilicata, a ridosso delle Dolomiti lucane, si trovano due borghi di rara bellezza: Castelmezzano e Pietrapertosa. Luoghi spettacolari che meritano il viaggio un po’ avventuroso per strade impervie nel territorio del Parco di Gallipoli Cognato.
Sono arrivata inerpicandomi in auto in una dimensione montana che sembrava disabitata e Castelmezzano m’è apparso all’improvviso. Se ne stava nascosto, lungo le vertiginose pareti, con tante luci e viuzze strette con le case una incollata all’altra in un abbraccio. Roccia e paese come armoniosa espressione della stessa natura, anima unica di quell’atmosfera affascinante e surreale. Un groviglio di materia e respiri, Castelmezzano. La cornice di guglie e sagome stravaganti leva letteralmente il fiato.
Camminare per il borgo è stata un’esperienza eccitante. Pure l’aria fredda, in quella salita di stupore e fatica gioiosa, è calore. Il panorama incanta e i passi tra i sapori antichi di una realtà “altra” sono diventati saltelli, di leggerezza e buon umore.
In un lampo sono diventata esploratrice, ho annusato ogni angolo, ho lasciato che lo sguardo si beasse di quella serenità, ho ascoltato le voci della montagna, ho aspettato che il mistero di quel candore nudo arrivasse dritto al mio cuore.
Ho ammirato lo straordinario luna park in cielo, quel cavo d’acciaio lungo un chilometro e mezzo sospeso a 400 metri da terra: una meraviglia.
Attrazione unica in Italia, quella del Volo dell’Angelo è brivido puro per gli appassionati di emozioni forti ma anche straordinaria chiave turistica e di fruizione ambientale. Volando a una velocità che raggiunge i 120 km/h si raggiunge Pietrapertosa e, allo stesso modo, si compie il viaggio di ritorno. Planare liberi tra le montagne non è solo una spericolatezza stuzzicante, è anche un approccio all’ambiente originale, virtuoso e rispettoso.
Ero fuori stagione (perché l’impianto è in funzione da aprile a settembre) quindi non ho goduto di questa scarica di adrenalina e sono arrivata a Pietrapertosa per vie meno stravaganti e suggestive ma comunque sufficientemente avvincenti. Pure la strada convenzionale insomma è di quelle che regalano non poca fibrillazione! Un altro impatto strepitoso, denso di piccole e grandi orme che sono storia e costume.
Nel regno dei rapaci e dei tanti volatili che portano in zona gli amanti del birdwatching si può incontrare una ricca e non comune fauna che penso apprezzi il privilegio di un habitat ancora incontaminato. E sento la loro presenza quando il giorno finisce nel buio dell’orizzonte costellato da stelle di vita. Lassù, in quella culla di splendore essenziale, ho accarezzato uno stato di effervescente ebbrezza.
Ho lasciato le Dolomiti lucane con le immagine appiccicate addosso, con il respiro dolce di quei luoghi intatti che d’un tratto ti allontanano da tutto, con la forza di quella fatica sana nelle gambe, con il sorriso largo degli occhi che brillano.
A chi è già elettrizzato all’idea del Volo dell’Angelo mi piace dare notizia che da quest’anno la novità è la possibile discesa in coppia, ottima condivisione di fremiti per amici o innamorati…
Per le delizie gastronomiche della zona consiglio una sosta per pranzo o cena al Becco della Civetta.

2 commenti:

  1. E' stupendo quando la bacchetta magica di certi posti ci trasforma in esploratori!
    Grazie per questo invitante racconto,
    Prish

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  2. Sono combinazioni fantastiche Prish...di natura, emozioni, desideri ;)
    Un bacio!
    Irene

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