Per
allentare le tensioni del periodo mi tuffo per qualche minuto in acque amene:
le statistiche di questo blog.
Limitando
l’attenzione al fronte tra realtà e racconto le vie e i numeri di accesso
segnano con forza un paio di successi. Uno è la “letteratura” sulle donne,
quella della sfera un po’ ironica, un po’ psicologica, un po’ sentimentale,
talvolta quasi sociologica e culturale. L’altro è la Basilicata (che stava
nel turismo narrativo, dimensione che adesso gestisco in altro blog).
Mentre
il primo è un dato largamente prevedibile e perfettamente coerente agli
andamenti dell’interesse di navigazione e riflessione (tra serio e faceto), il
secondo conferma la bontà di un filone inaugurato per esplorare le reazioni al “viaggio
emotivo”.
Ovviamente
il primo mi diverte molto, il secondo mi regala soddisfazione e stimolo.
Sui
post dedicati alla Basilicata, d’altra parte, c’era già il numero di e mail
entusiaste ricevute a dare il segnale illuminante. Deliziose, se mai, si
rivelano le “piste”.
Si
conferma in cima alla classifica Casa Coppola a Bernalda, tallonata da Pisticci
con calanchi e tipica pacchiana, da Maratea con il Cristo Redentore e da Castelmezzano
con il volo dell’Angelo. Ma sono più simpatiche le keywords che hanno portato
qui per Montalbano Jonico, Tricarico, Grassano, Montescaglioso e Melfi. E sono
veri “gioielli” di sensibilità culturale dei motori di ricerca quelle che hanno
fatto trionfare il gatto di Scanzano Jonico, i fischi o l’uva spina di Lauria,
il cesto di vimini di Pomarico, il giovane pastore di Miglionico.
Fossi
su facebook clickerei MI PIACE su questa statistica. Di suoni e gesti, post
miliare dell’incantesimo riconosciuto, è tutto lì, Basilicata coast to coast è
in scena davvero.
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