Te
li suggerisco io, i pensieri a mani giunte. Quei versi che un po’ somigliano a
preghiere perché, in fondo, se dal cielo esaudiscono il desiderio non ti
dispiacerebbe. Certo non osi dirlo, che è una preghiera. Per così poco…Mi pare
di leggertela nel respiro questa misura.
Lo
faccio in un sussurro quasi che a tirar fuori la voce troppo forte si scomodino
le curiosità che è meglio tenere alla larga, per pudore. O, chissà, per
scaramanzia. Mi pare di soffiare nel mirino, quello delle bolle di sapone. Così
poi ci sgrano sopra gli occhi, sui pensieri a mani giunte suggeriti in un
sussurro. Perché sono belli e delicati proprio come le bolle di sapone. Ci sto
dentro leggera, assorta e calda, nella tua storia a strati, impacchettata un po’
alla volta nei sogni, nelle frasi, nelle pieghe.
Tu
che ne sei innamorato e io che inizio a capire che non potresti non esserlo.
Nella bontà che si srotola come una passatoia per accogliere un cammino sotto
le stelle. Nessun fuoco d’artificio, a te fanno tremare di paura anche se ti
piacciono le luci colorate. Solo piccole paste frolle fatte in casa, con cura,
dolci al punto giusto, con la consistenza perfetta della ricetta della nonna. E
io che mi sciolgo, nel piacere della gola e nell’emozione che fa brillare gli
occhi.
Cosa
vuoi che sia, un sentimento, un paese, un giorno strappato al caso. Eppure c’è
l’arcobaleno in festa, nel tuo sorriso e in ogni boccone di frolla. Capita.
Capita davvero. Che tutto prenda la direzione del vento, pure i capelli raccolti
che scivolano fuori dalla coda. Sarà poi una combinazione vincente, come quella
delle casseforti o delle lotterie, dove i numeri fanno la differenza e pure le
magie.
Tu
non ci credevi, che la bontà potesse conquistare così tanto. Pensavi che i
cattivi fossero più forti e perfino più interessanti. Tesoro, non è vero che al
massimo puoi regalare qualche attimo di commozione, sei una lezione vivente, un
prezioso bouquet, un inno per tutti i giorni dell’anno. E, soprattutto, una di
quelle realtà che assomigliano al sogno della felicità.
Anche
con le ossa rotte sei bellissima.
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