Ho
scritto più volte, di Bernardo Caprotti. Non ho fatto in tempo però ad
intervistarlo. Solo rimandata, quell’occasione, e invece il destino ha deciso
diversamente. Mi spiace, mi spiace moltissimo. Avrei voluto conoscere l’uomo,
Bernardo Caprotti. E avrei voluto leggere nelle sue risposte quello che forse
non troverò più. Almeno qui, almeno ora.
Perché
Bernardo Caprotti non è stato solo un grande imprenditore. Non può essere così.
E’ un pezzo di quella Storia che non sappiamo più scrivere. Ce ne stiamo
accorgendo porgendo l’addio a troppi Uomini dei quali fatichiamo perfino a
raccogliere l’esempio e l’eredità.
Mi
commuove, mi amareggia, mi spaventa, la dipartita di Bernardo Caprotti, come se
fosse quella di una persona di famiglia. Questa, forse, era un po’ la sua idea:
che l’Italia dovesse essere un po’ la nostra famiglia…
Grazie,
Bernardo Caprotti. Non lo saprai e non servirà ma un briciolo di quello che sei
stato lo porterò in memoria. Sempre.
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