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venerdì 15 aprile 2016

Capita che in campagna elettorale...

…diventino tutti bravissimi. Hanno un cervello da Einstein, una lungimiranza da statisti d’avanguardia, una creatività che ti dimentichi Picasso, una generosità che Madre Teresa finisce tra i poveri di spirito. Pure simpatici. O almeno quasi. Che insomma qualcuno pur con tutto il riconoscibile impegno è stato fulminato alla nascita da una scarica di sgradevolezza insanabile.
Mica penso alla mia città. Macché. Roma docet e in su e in giù per lo Stivale è tutta la stessa storia.
Giurano di avere la bacchetta magica.
Come se questo insopportabile affronto ai cittadini non fosse sufficiente tirano fuori l’asso dalla manica: la critica e l’insulto.
Almeno fosse ‘poco se mi valuto, molto se mi confronto’…Che dire, magra ma comunque accettabile consolazione ovvero ci indurrebbe al classico voto al meno peggio.
No, la loro campagna elettorale è l’esatta contestazione degli avversari: lui è fasullo, il mago vero sono io. Tirano fuori le peggio cose per infangare gli altri e gli viene facile: sono le peggio cose che hanno fatto o faranno pure loro.
Sono tutti esperti, in peggio cose, su questo non oso nutrire dubbi.
Questo fare di tutta l’erba un fascio è ingiusto! Questo disamore per la politica e questa diffidenza tout court sono perniciose! Già sento gli umori che si scaldano. Già, avete ragione.
D’accordo. Potremmo dunque votare chiunque abbia un dettagliatissimo programma del breve, medio, lungo termine con specifica delle modalità di attuazione, provenienza dei fondi e nomi e cognomi di ogni possibile alleato e collaboratore che contenga firma preventiva di dimissioni con pubbliche scuse e ritiro dalla scena in eterno alla prima omissione o deviazione, che non pronuncerà mai – mai vuol dire mai – menzogne contro colleghi attualmente in carica o concorrenti in altre liste. Naturalmente ogni candidato dovrà espressamente richiedere agli organi di giustizia di essere tratto immediatamente in arresto e condannato a scontare l’intera pena con i tempi e i modi dei comuni mortali qualora trovasse fonte di arricchimento dall’incarico per sé, familiari, parenti, amici e amici degli amici. Forse potremmo anche specificare che gli italiani non meritano di mettere croci su bifolchi, inquisiti, cattivi e fanatici.

Ci vediamo alle urne?