Volete
ridere?
È
il libro che fa per voi. Ma questo potrebbe collocare “Io mi libro” nel comico
tout court. In realtà quello di
Alessandro Pagani è un viaggio tra le parole e l’umorismo che ne deriva. Un viaggio
nella vita, quindi.
La
raffica di battute, aforismi, freddure, consente a lui (e al lettore!) di
sdrammatizzare molte situazioni, di cogliere il risvolto ironico dei giorni, di
sorridere di strambi paradossi, di sorprendersi a sghignazzare apertamente
sugli accidenti della lingua, del caso, delle combinazioni fulminanti.
Anche
il raccontino di chiusura mette un po’ le ali ai nostri pensieri. Perché in
fondo di questo si tratta: di far volare qualche riflessione, di togliersi di
dosso l’aria compassata, di prendere qua e là gli spunti giusti per
alleggerirci l’esistenza.
Alessandro
Pagani lo fa e ci invita a farlo.
Beata ironia e
autoironia, le chiavi della felicità possibile. O, almeno, dell’intelligenza
con la quale vederci e vedere il mondo, gli altri, ciò che ci accade.
I
doppi sensi che Pagani scova, le piccole gag che ci ricordano quello che sicuramente
abbiamo provato almeno qualche volta, le frasi frizzanti che fanno scattare la
buona malizia, sono un piatto ghiotto che “Io mi libro” ci offre con fluida
veemenza.
Non
ho riso dalla prima all’ultima riga, qualche sua illuminazione forse mi è
sfuggita, altre mi erano già troppo note, ma ho apprezzato. Ho apprezzato il
filo conduttore…che ci conduce alla libertà di rivedere generosamente la vita
sotto la lampada dell’arguzia.
L’idea
è simpatica, molto simpatica. Trovo sia una lettura ideale per i seriosi
oltranzisti, forse insegnerebbe loro a mettersi a nudo. Del resto possiamo tutti scoprirci a nostro agio tra
le pieghe esilaranti delle nostre tragicomiche avventure esistenziali!
Ridere
fa bene. Concordo con Alessandro Pagani. Buone
risate a tutti dunque!
Io mi libro
Alessandro
Pagani
96, Rue de la
Fontaine Edizioni