L’area
collinare materana, le valli del Bradano e del Basento, i territori che dal
cuore della Basilicata già si spingono verso la costa jonica mi accolgono tra
uliveti, enormi distese a pascolo, caratteristici centri di peculiare storia e
architettura.
Macino
chilometri, non mi affido ai percorsi razionali. Intraprendo un percorso a zig
zag, assecondando l’istinto, inseguendo un richiamo, annusando l’aria tra
ambienti variegati.
E’
così che esploro le bellezze e mi concedo il lusso del tempo e del piacere. Non
sono una turista, viaggio per incontrare e toccare, desidero capire e qualche
volta qui mi capita di amare…
Grottole,
Miglionico, Pomarico e poi Ferrandina sono un mosaico di atmosfere, una
dimensione da attraversare con lentezza, indugiando a cogliere qua e là istanti
di piacere semplice. Da Grottole delle argille, con le tracce di insediamenti
preistorici, greci e romani, mi immergo nel fascino di Miglionico e del suo
Castello del Malconsiglio dopo aver goduto un po’ di sole lungo gli splendidi
pendii. E’ una girandola di impressioni, una matassa che provo a dipanare come
sempre prendendo le misure degli sguardi, con calma. Basta poco e tutto mi
arriva chiaro e limpido come il cielo.
Sto
lì a fantasticare sulla storia nel luogo della Congiura dei baroni mentre
osservo centinaia di corvi che vi hanno fatto il nido e svolazzano in entrata e
in uscita impettiti come padroni.
Quando
riprendo il viaggio mi guarda da lassù, dominava davvero perfettamente la zona!
Davanti
a me distese di verde scintillante e chiaroscuri di forme e saliscendi.
Girovago
a lungo in un paesaggio da cartolina, fuori dall’abitato, tra le braccia di una
natura delle origini, a tratti aspra e poi di nuovo calda, in un tortuoso
altalenarsi di vegetazione vivace e di arbusti selvaggi, con gli occhi che
fissano immagini su immagini come in un album di fotografie.
Ho
preso la direzione per Pomarico, forse non dista molto quando l’avventura mi
balza addosso sotto forma di cinque cani pastore (benché sia riuscita a
ritrarne solo 2 più un terzo appostato a distanza, le splendide bestie a tutela
del gregge erano ben cinque!) che prendono coraggiosamente a latrate l’automobile
con il lampante intento di intimorirci o…di sbranarci. La minaccia è giunta
forte e inequivocabile: via da qua, il gregge non si tocca. Il pastore ha riso,
da lontano, compiaciuto.
In
paese poi, la visita è stata fortunatamente più quieta. Lieve e fresca, direi.
Come la brezza che il mio cappuccio testimonia…
Ho
lasciato Ferrandina per ultima nella narrazione, diciamo che è una forzatura “letteraria”
che mi sono concessa, in verità potete collocarla al primo posto o nel bel
mezzo di questo tour senza navigatore, bello perché lasciato alle ispirazioni e
alla libertà.
Mi sono piaciuti molto l’ordine grazioso di Ferrandina, la sua posizione, i suoi uliveti, l’allegra composizione di stili e colori, una sorta di respiro cittadino. E…una buona gastronomia: per sapere che bontà ho gustato potete leggere quello che ho scritto qui.
Mi sono piaciuti molto l’ordine grazioso di Ferrandina, la sua posizione, i suoi uliveti, l’allegra composizione di stili e colori, una sorta di respiro cittadino. E…una buona gastronomia: per sapere che bontà ho gustato potete leggere quello che ho scritto qui.
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