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mercoledì 31 luglio 2013

Lavagna magnetica

Non che io sia una figlia della lavagna magnetica. Sono della vecchia guardia, gesso e ardesia. Al più ho fatto abbondante uso di spilli colorati su sughero, a conficcare, più o meno letteralmente, i pensieri. Però il clac, quello dei magneti che fissano saldamente, è un sigillo. Consegna biglietti, foto, cartoline, locandine al suono delle cose memorabili, sembra immortalare l’attimo.
Insomma, quasi mi scopro a immaginare i ricordi o le note come frange di musica appiccicate nel cuore, tra le nuvole di sensazioni e stati d’animo, a mo’ di campanelli.
Chissà perché scatta qualcosa, un giorno qualsiasi, davanti a una lavagna magnetica, con l’adesivo in mano pronto a fare clac. Roba che rimango un attimo sospesa, quasi dovessi compiere un passo di quelli grossi e seri. Mi piace, forse. Specie il cuore trasparente, che lascia leggere il messaggio sotto anzi, come una lente, lo ingigantisce.

E’ l’attrazione. Ecco, la forza di un corpo a corpo inevitabile, che meraviglia!

4 commenti:

  1. Il cuore come una lavagna magnetica..mi piace! Però in effetti certe volte sembra più tenero sughero con le sue puntine... Forse quella che abbiamo nel petto e' una lavagna patchwork! ;)
    Prish

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  2. Considerazione arguta...lavagna patchwork: sei un genio!
    ;)

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  3. L'attrazione per il polo opposto, il positivo per il negativo e viceversa: è questa la cosa che fa più riflettere.

    Un caro saluto.
    P.

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