Non
che io sia una figlia della lavagna magnetica. Sono della vecchia guardia,
gesso e ardesia. Al più ho fatto abbondante uso di spilli colorati su sughero,
a conficcare, più o meno letteralmente, i pensieri. Però il clac, quello dei
magneti che fissano saldamente, è un sigillo. Consegna biglietti, foto,
cartoline, locandine al suono delle cose memorabili, sembra immortalare l’attimo.
Insomma,
quasi mi scopro a immaginare i ricordi o le note come frange di musica
appiccicate nel cuore, tra le nuvole di sensazioni e stati d’animo, a mo’ di
campanelli.
Chissà
perché scatta qualcosa, un giorno qualsiasi, davanti a una lavagna magnetica,
con l’adesivo in mano pronto a fare clac. Roba che rimango un attimo sospesa,
quasi dovessi compiere un passo di quelli grossi e seri. Mi piace, forse.
Specie il cuore trasparente, che lascia leggere il messaggio sotto anzi, come
una lente, lo ingigantisce.
E’
l’attrazione. Ecco, la forza di un corpo a corpo inevitabile, che meraviglia!
Il cuore come una lavagna magnetica..mi piace! Però in effetti certe volte sembra più tenero sughero con le sue puntine... Forse quella che abbiamo nel petto e' una lavagna patchwork! ;)
RispondiEliminaPrish
Considerazione arguta...lavagna patchwork: sei un genio!
RispondiElimina;)
L'attrazione per il polo opposto, il positivo per il negativo e viceversa: è questa la cosa che fa più riflettere.
RispondiEliminaUn caro saluto.
P.
Sicuramente, Pim...
RispondiEliminaIrene