Non
è che crede agli asini che volano ma ci arriva vicino. Si fida del prossimo, è
uno spirito pulito e non sta vigile, con il fucile spianato, pronta a cogliere
qualsiasi fruscio sospetto. L’ingenuità è aperta, mite, entusiasta. Ha tanto
cuore e un sorriso genuino come un dolcetto fatto in casa dalle mani della
mamma.
Qualche
volta non le crediamo, tanto ci sembra leggera e pura. Talvolta ci fa
addirittura arrabbiare perché la consideriamo un’immatura imprudenza. E spesso
la condanniamo per quanto ci appare
sfrontatamente sciocca.
Ma
il candore d’animo è una limpidezza così grande che non si può liquidare con
sgarbo dalla cattedra dell’esperienza o del realismo. L’una e l’altro insegnano
a essere meno ingenui perché conoscono il tradimento, la crudeltà, la
scaltrezza, tutte orribili cose delle quali vorrebbero l’ingenuità non
soffrisse. Il fatto è che nel momento stesso in cui la esortano alla diffidenza
l’hanno già rattristata e avvilita.
Non
c’è modo. Non c’è modo di non farla soffrire. E’ destino che provi enormi pene.
E non ha senso scoraggiarla perché non si scotti, il bruciore le arriva con le
stesse parole che la inducono a cautela.
Quella
dell’ingenuità è una delle esistenze più tribolate che io sappia immaginare. Probabilmente
dalla nascita alla morte non vede giorno senza batoste. Piccole, continue fitte
al petto o devastanti macigni sulla testa. Eppure l’ingenuità è resistente e
fedele. Lecca la ferita, chiude una porta e ne apre un’altra. Non fa mai pagare
il conto del dolore a qualcuno che non è quello che glielo ha procurato.
Non
sostengo che non impari, badate bene. Capisce eccome. Ma non oserebbe mai
perdersi il bello che c’è altrove serrandosi in difesa, sospetto e timore. Il
brutto forse si fregherebbe le mani dalla contentezza per averle rotto le gambe
e l’ingenuità, che è ingenua ma non stupida, questa gioia non la concede. Vuole
solo continuare a essere se stessa perché ha l’intelligente dignità delle più
delicate, incantevoli grazie.
Merita
un piccolo inno l’ingenuità, simpatica, audace, schietta. E molto, molto più
sensibile di quanto troppe volte pensiamo sia.
Un piccolo ma preciso ritratto, il tuo, di una 'domatrice di pulci' ;-)
RispondiEliminaah ah ah vero Pim!!!
RispondiEliminaBrava, come sempre :-)
RispondiEliminaPins ;-)
Che dire?! Grazie ;)
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