Capita
che l’uomo non ceda all’ammiccamento di una damigella. Questione di gusto e
caso. Che non è poi assoluto il principio per cui il maschio non si lasci
scappare l’occasione sessuale. La lusinga può arrivare dalla donna che proprio
non piace o nel momento sbagliato e lui dice no e rifiuta l’amplesso o,
garbatamente, finge di non cogliere l’invito e svanisce nel nulla.
Ci
sono donne che non ‘perdonano’ il no. Non lo accettano ‘culturalmente’, insomma
sono abituate a essere quelle che decidono se e quando spassarsela sotto le
lenzuola e, naturalmente, con chi. E’ un’offesa al loro fascino, alla loro
femminilità, al loro potere persuasivo quindi meditano vendetta.
Ci
sono donne più libere e intelligenti che fanno spallucce o piangono per i beati
fatti loro e poi riprendono il corso della vita senza che l’audace maschio del
gran diniego abbia più notizia di loro. Sono poche, pochissime, ma esistono.
Ci
sono donne che siedono, in paziente, morbida, sorridente attesa. Sono quelle
cui la natura ha trasmesso la fissazione che all’uomo gaudente e conquistatore
sia dato di prendersi il tempo di guardare qua e là e levarsi altrove le
voglie. Tanto prima o poi si avvede e si rammenta di quella tenera femmina
generosa che lo aspetta e fa capolino nei pressi delle sue virtù. Non sono
molte ma ci sono, fanno parte di quella parte di popolazione ancora avvezza
allo schema dell’uomo istintivo e impudente e della donna chioccia e
riflessiva.
Ci
sono donne che smaniano, sbrodolano le più calde avances, continuano a farsi
avanti e sotto, tirano fuori la mercanzia da gonne e decolletes pur di rapire
uno sguardo, uno, del maschio che le ha voltato le spalle. Nel loro immaginario
quell’uomo lì è quello che le donne le fa impazzire, di piacere. Mai e poi ci
potrebbero rinunciare. Loro, pure loro, devono entrare nell’harem. Sono quelle
che devono sentirsi almeno sul piano di tutte le altre donne del tizio in
questione. E che diamine, cosa hanno di meno?
Ci
sono donne che si trasformano in psicologhe della mutua. Se lui non ha voluto
spassarsela con loro è perché ha paura di innamorarsi. Sono una spanna sopra le
altre avvenenti fanciulle, loro. Il bel maschio con le altre pensa solo al
godimento mordi e fuggi, nelle loro braccia invece finirebbe dritto nell’estasi
eterna dunque fugge, fugge perché è immaturo, non è pronto, ha qualche trauma
da superare, delle delusioni che ancora bruciano. O perché loro sono talmente
al top da averne soggezione. La razza peggiore insomma. Si, sono le donne che
credono fermamente di avere una marcia in più localizzata nel cervello.
Il
nostro macho è ancora là. A spasso dove capita. Con in mano anche lui solo un
pugno di mosche e gli anni che si accumulano sul groppone senza nulla da
scrivere nel libro della vita, sia chiaro. Però senza tutto quel frullatore di
pensieri e strategie. Perché questo resta, tra le due metà della mela. Una è in
perenne elaborazione di teorie che stanno in piedi solo per le stampelle della
cieca ostinazione al paraocchi, l’altra in costante assenza di turbamento da
meditazioni fantasiose.
(su
gentile input di un lui)
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