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martedì 12 giugno 2012

Nuvola di bianco tulle


Così hai coronato il sogno di una nuvola di bianco tulle.
Tra la musica di un’orchestra in festa, i piani invitanti di una torta, il riso che volava in aria. E tu con gli occhi bassi, intenta a non incrociare lo sguardo del desiderio. Quello che tante volte hai amato, lasciando però che avesse il sopravvento la tua ambizione.
Non un’attrazione fatale ma un gioco subdolo e malvagio. Un divertimento. Un’evasione. Una conferma della tua capacità di cogliere ogni fresco frutto. Una terribile rivincita sul tuo stesso squallore. E adesso che la nuvola bianca ti consacra al mondo che hai tenacemente inseguito ecco finalmente un fremito fastidioso. Un turbamento improvviso vela il tuo portamento spavaldo.
E’ paura. Paura che qualcuno mostri il coraggio della rabbia. Paura che qualcosa infranga la vetrina del tuo splendido futuro.
L’ombra ti segue. Senti l’alito sul collo. Recuperi con uno scatto di disperazione tutta la tua grinta, ti volti con un sorriso di sfida sul volto e incontri parole pronunciate a voce bassa, profonda, pacata: vorrei augurarti una vita felice…
Non sono rivolte a te! La voce parla tendendo la mano all’uomo raggiante al tuo fianco.
A te sono rivolte altre due cose: i punti di sospensione dopo l’uso già raggelante del condizionale e l’assoluta indifferenza. La voce gira i tacchi senza porgere alla tua vista alcuna occhiata e si allontana con passo fermo ma quieto.
Ti accasci nella nuvola di tulle bianco. E’ emozione, rassicurano tutti. No, è l’urlo del tuo orgoglio bieco. Pochi sanno e quei pochi sperano sia una bella lezione. Macché. Riprendi colore e passo e, nonostante bruci in petto l’affronto, torni spumeggiante regina. Pronta a tutto. Chi si crede di essere, pensi. Tu stai bene lì. L’uomo raggiante accanto a te è il miglior acquisto che tu potessi fare.
E pensi che lui, l’uomo raggiante, non sappia di essere il trampolino di lancio, il preziosissimo veicolo per i tuoi incandescenti e lussuosi sogni, l’agognato gioiello del tuo frenetico shopping.
Eppure taluni, sotto i cappelli e dentro gli abiti chic, giurerebbero il contrario. E un vecchio e distinto signore mormora che il tempo è galantuomo.

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