Un
vero mattatore, Maurizio Crozza. Ieri sera a Ballarò è stato come sempre
meravigliosamente credibile come italiano indignato. Insomma questa è una
forza, quella di bucare il video come cittadino arrabbiato e nauseato. Più
della satira c’è un pungolo alla ribellione civile. Fa ridere, Crozza. Ma davvero
con il piglio stizzito e disgustato…
Sembra
avere sopra la testa la nuvoletta con la scritta BASTA a caratteri cubitali.
Tutto quello che è materiale perfetto per la sua ironia e il suo sferzante
umorismo in effetti pare proprio lo tormenti. Ecco, le sue battute suonano come
una denuncia, un po’ accorata un po’ feroce.
BASTA.
Alla corruzione che ci ha divorato. Alla dissolutezza culturale e umana che ha
superato ogni limite tollerabile. Alla impunità di alcuni e alla disperazione
di tanti.
Nella
sua performance su Polverini, Minetti, Formigoni e dintorni nonché su
Marchionne e Della Valle c’era l’ennesimo grido di sdegno. E anche una lama che
affondava nella trappola perversa che ci tiene in ostaggio… Quella vecchia
volpe della brutta politica, del denaro sporco e del potere smodato ha
legalizzato per chi ha le mani in pasta tutto ciò che è immorale.
Quando
pretenderemo dagli uomini pubblici irreprensibili virtù oltre che rispetto
assoluto della legge ovviamente?
Forse
quando ritroveremo, noi per primi e tutti insieme, l’etica dei buoni costumi. E
la straordinaria ricchezza dell’integrità.
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