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martedì 4 dicembre 2012

Chic choc


Chiarito che non è uno scioglilingua e che mutua dal francese la grafia, chic choc (lo scriveremmo shock in inglese ma abbinato a chic francese è perfetto choc) è un’eleganza intensa o violenta, che turba e traumatizza. Così pomposa da irrompere sulla scena in modo aggressivo. O trasgressivo.
Perché, diciamolo, la ricercatezza talvolta è così estremizzata da diventare maniacale, convulsa, stucchevole. E qualche volta vuole urtare, rompere, imporsi, sprezzare l’altrui sobrietà.
Ecco, chic choc è un ossimoro. Perché l’eleganza ha un altro tono. Mescola con grazia buon gusto e semplicità, aborra l’ostentazione, non esaspera il costume.
Il profilo distinto e raffinato è frutto di educazione e umana armonia, l’esuberanza choc è affettazione pura, un’artificiosa e penosa affermazione di se. D’altra parte, narra la signora Lia, spesso il personaggio smodatamente vistoso cela insicurezze e ansie di riscatto. Si veste di griffes per ben figurare o per dimostrare ricchezza o per emulare gli appartenenti a una cerchia della quale vorrebbe far parte.
Il guaio è che lo chic choc innesca per lo più l’effetto boomerang. Genera imbarazzo, suscita ilarità, provoca sconcerto. E’ controproducente e quindi pure avvilente!
Uno snob si tira addosso l’antipatia di tutti. Un goffo elegantone è proprio un elefante in una cristalleria. Impalato nell’abito di moda a parecchi zeri sulla scarpa di tendenza che fa pendant con tutti i costosi e firmatissimi accessori in un trucco di marca top quality con il collo stretto in un foulard di seta dello stilista più esclusivo il tipo chic choc è francamente un vulnerabile e facile bersaglio di isteria e scherno collettivo…
Est modus in rebus! Il troppo stroppia, accidenti.

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