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sabato 9 febbraio 2013

Di suoni e gesti


Le parole sono musica. Dall’uscio di casa, sul balcone, ai piedi della salita. E’ questione di inflessioni, di armonie, di ragioni. Le voci sussurrano, corrono festose o si accendono di foga. Nello slancio di una memoria e di un costume e nel sentimento fluido della complicità và in scena la vita giorno dopo giorno.
Talvolta sembra una filastrocca che non finisce mai. Qualche volta è un lampo, quasi un cenno, un suono che ne contiene centomila. Nel divenire lento o nella sottile premura si svelano intese, si perpetua un rito, si consuma un pensiero.
Le note si toccano come bicchieri in un brindisi e, sul palcoscenico della strada, i corpi partecipano, mimano, danzano e allora è davvero spettacolo. Di accenti e fermenti.
Ti basta udire un sussulto e sei già parte del tutto. Perché la sintonia è tutta lì, nella condivisione. Magari avanzi un sorriso e si schiude l’infinito davanti ai tuoi occhi.
E’ l’incantesimo dei suoni e dei gesti che questa terra ama, accudisce e tramanda.
D’altra parte qui pure il silenzio è melodia.

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