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giovedì 7 marzo 2013

Bernalda, a casa di Francis Ford Coppola


Ancora accompagnata dalle note dei Krikka reggae, band  proprio di Bernalda (MT), fortemente ispirata dalle orme di Francis Ford Coppola mi avvio sulla strada per Bernalda.
Nell’area metapontina Bernalda sorge su un morbido e modesto altopiano che degrada dolcemente verso la costa Jonica e ne esprime il tratto ambientale e climatico. La cittadina si presenta in diverse tipologiche architettoniche e urbanistiche in ragione dello sviluppo storico, al nucleo più antico sono andate infatti sovrapponendosi aree nuove in virtù della vocazione turistica e dell’espansione commerciale.
Bernalda la incontro e la tocco, naturalmente, nel vecchio centro peraltro completamente ristrutturato, curato e animato. Penso all’emigrazione che aveva spopolato il paese e alla riscoperta recente dei luoghi e della loro potenzialità che in qualche modo gli ha ridato vita. Così nonno Coppola aveva lasciato Bernalda e il grande nipote regista vi ha fatto ritorno.  Il fascino romantico di questo percorso è un po’ la mia guida a Bernalda. Più delle immagini cerco di carpirne lo spirito e la forza, ecco. Proprio quelli che, in Basilicata, si annusano solo a cuore libero e fanciullo, con i sensi aperti alla straordinaria bellezza della nudità.
La verità e il calore arrivano a piccoli soffi o a grandi folate, in una scena che si spalanca improvvisa allo sguardo, in un gesto che ti sorprende con un brivido, in una parola che ne declina altre all’infinito, in una minuscola traccia che suscita profonde emozioni, in una essenzialità così clamorosa da sventrare qualsiasi ansia di ricercatezza.
Dalla grande America questo ha ritrovato qui, Francis Ford Coppola: la potenza dell’assoluto.
A Palazzo Margherita non busso invano. L’albergo di Coppola è chiuso, stanno facendo alcuni lavori per la riapertura a fine marzo, ma gentilmente mi fanno sbirciare per pochi minuti, con un delizioso compromesso tra rispetto professionale del divieto e ospitalità lucana. Che meraviglia! Non posso elargirvi le foto dell’interno ma posso almeno consegnarvi le immagini dell’annesso caffè e wine-bar, aperto, il Cinecittà bar. Un tocco di elegante fascino cinematografico a misura di Bernalda, una sublime miscela che condensa il pensiero di Francis Ford Coppola.
D’altra parte questi sono luoghi cinematografici per natura. I volti, le mani, i paesaggi, i colori sono pronti per il ciak.
La mia fantasia, forse pure il lirismo, volano. Mi concedo dunque una lunga pausa. Ho bisogno di metabolizzare tutte quelle energie. Ho voglia di godere quella libertà, ultima e estrema, della semplicità primitiva. Devo scivolare nella stupenda combinazione tra sogno e realtà. E palpare l’incastro delle tradizioni con la modernità.
Bernalda mi appare a quel punto come il segnale del cammino sostenibile. Lungimirante e autentico insieme. Quasi una sfida. E forse solo Francis Ford Coppola ne poteva essere autore e interprete…
Tutte le sfumature e le atmosfere in divenire, come una tela che via via assorbe le tinte e le forme d’amore di un maestro.
La passione e il rispetto di Francis Ford Coppola per le sue origini non sono solo commoventi, sono vivaci e acute: lui sa che un patrimonio così può conservare e amplificare il suo senso e la sua missione se viene offerto al mondo.
“Quando vedi la Basilicata…vedi la terra come doveva essere” (F.F. Coppola). 

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