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lunedì 22 aprile 2013

Ai nuovi parlamentari PD e ai cittadini di sinistra


Avete scelto il pacchetto chiavi in mano, la politica con la p minuscola, la linea Berlusconi-Napolitano-Bersani. Avete rinnegato il vostro esponente di maggior successo politico, ovvero Romano Prodi, e soprattutto schifato la vera cultura giuridica della sinistra, ovvero Stefano Rodotà.
Al di là della vergogna che non provate c’è la vergogna di chi vi ha votato e ora vive l’angoscia della delusione e del tradimento. Il problema vero è che voi la cultura giuridica di Stefano Rodotà non la conoscete, non la rispettate e non avreste potuto reggerla. La bassa politica è molto più comoda e accessibile, indubitabilmente più adatta alla miseria spirituale e intellettuale nella quale trionfate.
A questo punto fate almeno atto di dignità: restate nell’ombra, state a capo chino e bocca chiusa dietro e sotto i vertici dell’inciucio. Godetevi la poltrona e basta. Non potete permettervi di dare ai parlamentari e ai sostenitori del M5S degli ignoranti, dei guerrafondai, degli improvvisati, degli arroganti e robaccia del genere.
La sinistra italiana non è rappresentata in Parlamento se non da chi non è iscritto al PD. Adesso al governo andrà l’inciucio anche a carte scoperte tanto non potete neanche fare finta di dissentire, vi accoderete tutti, sereni e beati.
Il guaio è per il futuro. Perché il popolo di sinistra da qualche parte dovrà guardare, a qualcuno vorrà aggrapparsi, a qualcosa deciderà di credere. Esclusi voi, nuovi parlamentari del PD, assolutamente impresentabili, si farà largo qualche altra grande trappola. Magari sotto forma di rottamazione, la stessa rottamazione che non ha accolto per acclamazione Stefano Rodotà e che quindi non merita il rispetto degli autentici cittadini di una cultura giuridica italiana moderna e illuminata, o di un “nuovo tecnico” che è ancora da studiare attentamente.
La sinistra che aveva già capito che il PD era solo sistema di conservazione sporca è ormai nelle fila di SEL o del M5S. Larga parte di quelli che hanno strappato la tessera in questi giorni, uniti a quelli che non ce l’hanno ma hanno votato PD e non lo voteranno mai più, confluirà lì. Ma ci saranno gli indecisi, gli ostinati, i romantici, gli ingenui che cercheranno di credere ancora al PD che verrà, da un rottamatore o da un tecnico o da qualche altro coniglio tirato fuori dal solito cilindro.
Comunque la pensiate vi sarete commossi perché la tristezza di Grillo per la morte della sinistra dei suoi genitori è la stessa di molti italiani.
E questo però deve far riflettere molto e in modo serio. Bisogna mettersi in discussione, ci vuole uno scatto di coraggio. La civiltà del popolo si misura in questi momenti. Non abbiamo un diritto di cittadinanza perché ci hanno schiacciati (e ci siamo fatti schiacciare) dalla distorsione della politica, quella bassa appunto. Ci siamo completamente dimenticati che uno Stato si fonda sul diritto, che una grande comunità repubblicana e democratica di questa epoca deve avere un tessuto culturale maturo di laicità e diritti civili, di principi sociali e di sostenibilità economica.
Le lezioni di Stefano Rodotà avrebbero elevato, almeno un po’, il livello di tutti.

Ma ci vuole la volontà. Che è coscienza, individuale e collettiva. E, ovviamente, onestà. Adesso tocca ai cittadini decidere se dimostrare di essere più onesti e forti della bassa politica.
Attivate tutti la memoria, non abbassate la guardia, reclamate la vostra cittadinanza. Questo mi sento di dire ai cittadini di sinistra.
Per i nuovi parlamentari del PD non ho altro da aggiungere se tacciono.

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