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mercoledì 5 marzo 2014

Jerry Accardo: una statua musicale

Jerry Accardo lo trovate sul palco alle percussioni in Una piccola impresa meridionale, teatro-canzone di e con Rocco Papaleo insieme a Guerino Rondolone (al contrabbasso), Francesco Accardo (alla chitarra), Arturo Valiante (al pianoforte).
E lì un po’ lo respirate, l’artista di strada. Che coniuga il suono alle espressioni, che insegue un guizzo, che esprime un percorso di fantasia. Quello che come statua quasi convince e confonde. Plastico, suggestivo, perfetto. Con tutto il talento nel pensiero immobile.
Un po’ di calore, un po’ di colore e una verve lieve, di quelle che sussurrano con gli occhi. Magari nei panni del cowboy o, appunto, armeggiando con qualche insolito strumento.
Un percorso e forse un mazzo di sogni. Una specie di ventaglio della fantasia che si agita appena, alla ricerca di qualcosa che non è proprio a portata di mano. Il sorriso sciolto su un accenno di malinconia e le mani pronte al trucco, quello dell’attore in attesa di una parte.

Tutto qui o molto ancora da scrivere perché lui, Jerry Accardo, forse avrebbe molto da dire e da fare. E chissà quale strada, tra note, pose e parole, si profilerà all’orizzonte. Nei suoi desideri, nelle sue occasioni. Nell’emozione che potrà regalare. 

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