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martedì 4 novembre 2014

Confusi e felici

Confusi e felici, un film di Massimiliano Bruno appena uscito nelle sale cinematografiche. Una bella commedia all’italiana, con un cast favoloso: Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Pietro Sermonti, Rocco Papaleo, Caterina Guzzanti, Paola Minaccioni, Gioele Dix.
Altro che arricciare il naso davanti alla comicità. Bisogna levarsi il cappello, perché la ‘leggerezza’ è il più grande veicolo di emozioni e riflessioni. Lì, come per gioco, tra le risate, una trama intrigante e scenette piacevoli, ci sono i sentimenti, i disagi, le speranze, i sogni.
E infatti Confusi e felici è un film godibilissimo che riesce a divertire e commuovere senza far leva su tragedie, pathos e dolore. Consegna la vita, la verità, l’ironia. Lui, Bisio, è uno psicanalista che a causa di una degenerazione rapida della vista si avvia alla cecità e incontra così la depressione. Loro, tutti gli altri Bruno incluso, sono i pazienti che si trasformano in amici e psicologi per stargli accanto.
La realtà è che il mammone, lo spacciatore, la ninfomane, la coppia in crisi sessuale, il cronista cornuto non vogliono perdere il loro punto di riferimento ma, nel viaggio insieme, riescono a dare moltissimo. Le nevrosi, le crisi, i problemi di tutti diventano un calderone di autentica condivisione, di naturalezza, di normale esistenza. Alla fine Bisio, diventato cieco, ritroverà la ‘vista’, quella dell’anima, proprio grazie a quei bizzarri compagni di avventura. E loro pure guariranno. Finalmente liberi, o liberati da quella felice combinazione di complicità, destino, buona volontà e affetto.
Bello, Confusi e felici. Fresco e brillante ma sapientemente profondo. Tanto da farci sognare tutti d’essere nell’allegra brigata di disperati e sbandati. Perché in quella varia umanità c’è il calore e la spontaneità che talvolta perdiamo, attorcigliati su noi stessi o emarginati dagli altri. Un film nel quale l’imbarazzo del ‘diverso’ è sostituto dalla risorsa delle diversità. Che piccola, grande meraviglia.
Bravo, Bruno. Che pare divertirsi sul set e a dirigere. Con un po’ di piglio e un po’ di genuino candore.
Senza effetti speciali eppure speciale. Confusi e felici, il buon cinema che non ha bisogno di kolossal e insegna a vedere. Vedere davvero.

Ottimi gli interpreti. Tutti.

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