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domenica 12 febbraio 2012

DONNE che non tacciono, mai

Bla bla bla
Il ciclo DONNE prosegue, con scelta ancora piuttosto felpata, con la figura delle logorroiche, nell’espressione più aderente allo spirito della figura cui si fa riferimento è ancor meglio identificarle come donne che non tacciano, mai.
Possono difettare in qualcosa o in quasi tutto ma non in favella!
Vi è da dire che a priori e in termini puramente teorici potremmo ammirare la virtù: oratoria e dialettica sono arti eccellenti e la comunicazione è, comunque, strumento di connessione e apertura. Ma, come ci consegna l’esperienza con queste donne, la parola che esce a fiotti è spesso scollegata ai presupposti, ovvero all’origine, al ragionamento, alla valutazione di valore.
Qui le donne chiacchierone sono quelle creature ciarliere a prescindere…A prescindere dall’occasione, dall’interlocutore, dall’argomento. E, ovviamente, senza alcun filtro di priorità o di adeguatezza.
Così temerarie e fatue da srotolare la lingua a briglia sciolta su una tragedia, un vestito, una questione politica, un panorama, una bibita, una persona con lo stesso tono, la stessa cinguettante ostinazione, l’identica posa da guerriere della parola. Irrefrenabili. Anche nella raffica di domande con la quale investono chiunque capiti loro a tiro. Specie quando non hanno alcun desiderio di ascoltare le risposte e innescano l’interrogativo solo per dar fiato alle trombe: in realtà chiedono conferme, tendono tranelli o sfoggiano qualche presunta conoscenza…
Non è detto siano pettegole, diciamo malignamente linguacciute, ma và da se che una dirompente curiosità e una stridula nota di petulanza combinate con la mancanza totale di dedizione alla delicatezza non possono essere esenti da scivoloni maliziosi e impiccioni.
Non hanno proprio freni, blaterano a ciclo continuo, sono consumate dalla passione del commento, non tengono in alcuna considerazione il buon senso del silenzio o la scelta del momento propizio. A dirla tutta solitamente non hanno neanche un ritmo umanamente tollerabile: esternano freneticamente, quasi in preda ad isteria, come a dar sfogo a un’urgenza incontenibile. La voce concitata che gestisce un discorso prolisso e infarcito di una quantità inafferrabile di deviazioni è un devastante attentato alla pazienza!
Forse dovremmo inchinarci alla loro energia e fantasia e, se vogliamo ritenerla arguzia, all’enciclopedica quantità di pretesti che giustificano il via alla ciancia. Complimentarci per l’intraprendenza e la sicurezza che non fa mai scorgere in loro la paura o il dubbio di essere invadenti o sgradevoli o noiosi. Magari pure ringraziarle per quando ci levano d’impaccio in atmosfere di mutismo imbarazzante o di timida tensione. Ma è difficile dimenticare che spesso più che favorire…impongono la socializzazione.
Impossibile sintonizzarsi con le donne che non tacciono mai.
E’ assai fitto il mistero sul meccanismo di relazione tra intelletto, bocca, realtà di queste signore, viene il sospetto che lavori in una dimensione inafferrabile…
Con qualche affetto è atto di umana clemenza considerare la solitudine e l’irrequietezza cause di questa debordante loquacità?! 

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