Pagine

venerdì 9 novembre 2012

Puzzette d'autore


Così benefiche e liberatorie, talvolta. Se appestano l’aria sono le migliori, dobbiamo ammetterlo, perché testimoniano quale gas repellente stesse esplodendo dentro di noi. L’argomento nauseabondo ha buone ragioni. Chi mi conosce sarà andato con il pensiero alle supposte d’autore, amabili quanto feroci frecciate di ironia e stile. Chi invece si appresta ora a scoprire quale estro mi conduca sulle maleodoranti via del peto non dovrà scomodare troppi ragionamenti, è tutto molto intuitivo…
Qualche volta, con classe e nonchalance, la flatulenza ci sta. Diamine, pure Dante Alighieri citava chi aveva del cul fatto trombetta!
Ma ci sta soprattutto se fa il verso, più o meno sonoramente, alle corbellerie di chi ci sta accanto o di fronte. A mo’ di pernacchio di De Filippo o di pernacchia di Totò, insomma. E vi è da dire che, proprio in questi casi, più fete più la scoreggia rinfranca chi sfiata dal posteriore e zittisce il cretino che dava malamente fiato alla bocca.
Non scandalizzatevi, suvvia. Non invito alla maleducazione, comprendo che è sconveniente fare vento in pubblico (benché il proverbio popolare saggiamente rammenti che tromba di culo è sanità di corpo e alla natura, accidenti, non si dovrebbero porre troppi freni!) e voglio tranquillizzarvi sullo spirito delle mie parole. Non è un invito alle mitragliate o al fetido sfogo con il silenziatore (il più infido e speciale!), è un gioco, è canzonatura, è provocazione.
Insomma… le puzzette d’autore sono metaforiche! E sono altrettanto benefiche e liberatorie.
Sono lezzi sollevati per bombardare falsi profumi altrui. Sono lezioncine per sistemare sciocchi patentati o gradassi fastidiosi o malvagi tormentatori. Sono petardi di riprovazione e disgusto. Magari effuse con un tiepido sorriso oppure sollevate solo con uno sguardo…
Perché un ben servito dato così è più soddisfacente di un ceffone, credetemi. Non per altro forse la signora Lia soleva consigliarlo pure alle signorine infastidite da qualche cascamorto troppo sboccato e sfrontato e giurava che riportasse a buon gusto pure i più incalliti ! Testato poi con zotici e sgarbati è un successo godurioso, davvero.
Non che io sia maestra. Anzi. Una volta forse, nella giovanile baldanza, potevo vagamente pregiarmi dell’arte della puzzetta d’autore pronta, se non sempre, spesso. L’età ha indotto qualche rallentamento di verve o, mi auguro, semplicemente una prudente tolleranza dunque oggi non esalo fetori d’autore con la medesima scioltezza d’un tempo…Però conosco petomani impareggiabili, degni della migliore memoria di Tognazzi. E, francamente, li adoro!
Qualora voleste adottare questa squisita, e giusta, pratica…abbiate solo cura di schivare o limitare il rinculo…

2 commenti:

  1. Esemplifichi bene come un evento fisologico possa avere risvolti sociologici... Mi torna in mente l'etimologia di pettegolezzo, da petègolo (veneto), che significa piccolo peto: non per nulla la calunnia è un venticello... :-)

    RispondiElimina
  2. Hi hi hi grande Pim...!!! Guarda quanto si può "respirare" tra etimologia e costume eh?!?!!!!

    RispondiElimina