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giovedì 24 gennaio 2013

Lì, sullo Jonio


La sfilza di linde dimore che si affacciano sulla piazza è l’immagine emozionante di una vita che pulsa di slanci, di una umanità intessuta di calore e relazioni, di vicinanze e di aperture. Guardi la dignità essenziale e incontri una dimensione di pace.
C’è una luce che mette gioia e insieme ammorbidisce il passo, indugi tra l’odore dell’aria e quello della materia, ascolti il tuo battito che rallenta e entra in ritmo con l’origine della terra, passi con le sguardo ogni dettaglio.
Poco distante da lì, la sabbia e il mare come meraviglia sulla meraviglia eppure tu in quello spazio grande e bello sotto il cielo blu scruti e respiri l’anima di quei focolari così raccolti, quelle tracce intense di passi, gesti e sorrisi lievi.
Dai panni stesi ti figuri corpi grandi e piccini, gusti e mestieri. Macchie di colore in volo. Li guardi asciugare sotto il sole e con il vento e aspetti che sbuchino le voci e le mani delle donne che li raccoglieranno scambiando parole e sguardi con la vicina della porta accanto. Sai che arriveranno, quelle voci e quelle mani, come un rito.
Osservi quella semplicità asciutta e vorresti bussare a una a una a tutte le porte. Ti farebbero accomodare, pure questo sai. L’accoglienza qui non è una forma, è una virtù innata, alla quale non potresti neppure sottrarti.
Uno sfondo di Basilicata coast to coast.

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