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sabato 16 febbraio 2013

Mario Monti sale in politica


Scelta civica con Monti per l’Italia. Dopo la guida di un governo tecnico anche Mario Monti “sale” in politica e presenta un programma di cambiamento, quello che ormai è noto come agenda Monti.
E’ una presentazione pragmatica, nello stile del fare, quella del sito che divulga punto per punto proposte e intenti di governo nei vari settori. Monti incontra due “limiti”. Il primo è quello di poter essere giudicato con la sua logica, ovvero in base a quello che ha fatto come Premier più che al programma con il quale si presenta agli elettori. Il secondo è quello del giudizio che i cittadini hanno dei partiti e dei leader che lo sostengono.
Ciò non toglie, al di là del parere di ciascuno di noi, che Mario Monti e la Scelta civica per l’Italia possano rappresentare una prospettiva decisamente positiva per i mercati, per l’Europa, per l’America.
E’ questione delicata. A destra e a manca si fa un gran parlare di svolte e il nodo torna ad essere, quasi incredibilmente, ideologico e culturale. Cosa intendiamo per svolta? Al pari di crescita è divenuto riferimento abusato e quindi svuotato di contenuti realmente identificabili. Il passo essenziale è sempre riflettere sul tipo di società che vorremmo e che siamo pronti a inseguire e costruire con impegno e senso di responsabilità.
Valutare la fattibilità, in ordine pratico è ovviamente indispensabile. Ma, sacrifici per sacrifici, non sarebbe opportuno tendere a qualcosa che riteniamo il più vicino possibile alla migliore qualità della vita?
Sarà chiaro a chiunque è abituato a leggermi che non assocerei mai la migliore qualità alla maggiore ricchezza. Tanto meno lo farei oggi. E vorrei che circolassero ancora, con gaia fierezza, valori un po’ meno materiali…
Riuscirà la squadra di Monti a coniugare competenze e strategie di alta finanza in equilibri internazionali con il benessere spirituale del Paese e degli italiani? Che più o meno equivale a chiedere quanto crediamo nell’alta finanza in equilibri internazionali…
Francamente ho avuto rispetto e stima del Professore e del suo Governo perché in tempi di scempio hanno, senza ombra di dubbio, dato una prova di lavoro serio. Adesso non è più a mettere pezze o a traghettare o a salvarci la faccia con mezzo mondo, è in politica. E quindi prendo le distanze, leggo, ascolto, confronto, valuto, mi ritiro a riflettere.
Chi voterò?

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