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sabato 16 febbraio 2013

A Novara Grillo riempie la piazza


Piazza Martiri gremita accoglie Beppe Grillo. L’avanzata del Movimento a 5 stelle è inarrestabile. Comunque la pensiate, io c’ero. A sentire Beppe Grillo, i candidati di zona, gli umori della piazza. Lo spirito generale era veramente entusiasmante, và detto. Perché mancavano gli slogan, perché le parole sono diverse da quelle del “politichese”, perché il primo invito dal palco è quello di non delegare al Movimento, di non aspettarsi che qualcuno risolva i problemi. Aria di cittadinanza, questo si respirava.
Grillo lo dice, lo ripete, lo urla instancabilmente. Informazione e partecipazione. Senso di comunità, che meraviglia!
D’accordo, lui ha carisma. Arriva, eccome se arriva. E in tempi di nero gelo scaldare il cuore è molto, moltissimo…
Ma il Movimento 5 stelle è anche programma, voglia di fare, rivoluzione civile. Con profonda e seria preparazione sui grandi temi e incontenibile istinto alla pulizia e, finalmente, al benessere autentico. Questo significa enorme lavoro. Perché quello che invoca Grillo con il Movimento a 5 stelle è la presenza attiva: il cittadino di Grillo è informato, ha una voce, gioca la partita.
Prescindendo dalle mie scelte politiche, e anche dalle vostre, il fatto che gli altri partiti siano terrorizzati da Grillo, peraltro dopo aver prima cercato per anni di snobbarlo, fermarlo o intralciarlo, depone a loro sfavore. E’ la conferma di una politica che non vuole coinvolgimenti umani, sociali, culturali. E’ l’ennesima dimostrazione di una distanza abissale dalla vita reale. E’ la bruttissima immagine di una politica che non vuole partecipazione popolare e non rappresenta dunque la volontà popolare.
Questa volta alle urne dobbiamo arrivare da cittadini. Per scegliere. E poi per continuare ad esserci. La democrazia non è una passeggiata, bisogna crederci e difenderla, lavorare e lottare. Ci vogliono dignità, sacrificio e senso di appartenenza alla comunità.
Le alleanze. Ecco, le alleanze. Qui discutiamo di numeri perché nessuno probabilmente ne avrà abbastanza per reggersi sulle proprie gambe. E allora bisogna capire dove vorremo andare, su quali interventi si potrà discutere, su quali principi e obiettivi non si dovrà transigere. E’ l’aspetto più arduo, certamente. Ma dobbiamo aver paura di chi ha dato per decenni pessima testimonianza di politica o di chi prova a rimboccarsi le maniche con un po’ di amore per il nostro Paese?
Le valutazioni sono davvero delicate e difficili. Per noi italiani più che per qualsiasi popolo al mondo. In primis perché dobbiamo recuperare il concetto di Italia e di popolo. E secondariamente perché ci hanno abituati a ragionare con le logiche della pessima politica da equilibrismi, accordi pro spartizione, bilanciamenti di interessi.
Eppure dobbiamo farci animo e decidere. A testa alta e occhi ben aperti.
Anche le rotture qualche volta sono inevitabili. E salvifiche.
E’ dura, penso. L’Europa, l’America, i vecchi schemi, la crisi economica: un voto al Movimento a 5 stelle non è un voto alla tradizione che si perpetua, a destra o a manca…
L’appuntamento del 24 e 25 febbraio 2013 è un appuntamento epocale.
Chi voterò? Non provate a indovinare, ancora non lo so.

2 commenti:

  1. Condivido quello che hai scritto, proprio per questo voterò Rivoluzione Civile, ma non guardo male chi vota Grillo, ci sono delle tematiche comuni, sulle quali spero si lavorerà insieme.

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