Pagine

lunedì 21 luglio 2014

Dalle 'radici' in poi...

Rispettiamo e difendiamo le nostre ‘radici’, sono il nostro patrimonio.
Ogni uomo è figlio di mamma e papà, dove mamma e papà sono anche la terra e la sua cultura.
Sono d’accordo. Le nostre origini, il nostro bacino di riferimento, il nostro bagaglio sono essenziali al viaggio della vita. E, d’altra parte, sono anche ciò che spesso lo consente, il viaggio.
Ma… trovo che le radici siano molto importanti anche perché sono la cosa più difficile da ‘superare’. Già. Che non si tratta di tagliarle, perché un albero sradicato muore, ma di non rimanerci troppo vicino. Ecco perché esistono i rami, loro sono il movimento verso il cielo.
Dalla natura possiamo imparare anche questo. A tenere sempre cara la stazione di partenza senza perdere l’avventura del cammino e il piacere degli approdi. Non che sia facile una sintesi perfetta. Però è questa la saggia libertà dell’esistenza. Quella di crescere, incontrare, scoprire, amare. Quella di confrontarsi. Quella di non avere barriere. Quella di aggiungere significati, emozioni, risposte. Quella di non permettere alle radici di limitare lo sguardo.
I rami sono fatti per spingersi oltre, in su, intorno. E, naturalmente, per attraversare le stagioni. Anzi, pure per godere delle opportune potature nei giusti tempi. Il terreno, l’acqua, l’aria, le cure garantiscono buoni frutti, si sa.
Vale anche per gli uomini, veramente.

Per questo mi rattrista chi non ama le radici ma sono addirittura terrorizzata da chi vi rimane schiavo come se fossero catene. Per non dire poi di chi non conosce altro che l’orgoglio dell’appartenenza invece della dignità della vita e dell’universo.

2 commenti:

  1. Concordo in tutto e per tutto. Non saprei che aggiungere... la tua bellissima metafora spiega ogni cosa perfettamente!
    P.

    RispondiElimina